Video della manifestazione
nazionale di Amantea

Il velo dell'indifferenza è stato infranto

Alla Manifestazione Nazionale di Amantea del 24 ottobre eravamo in tanti a dire basta ai veleni, forse 30.000, 35.000 secondo stime ottimiste, 20.000 per la Questura.
Nei giorni che hanno preceduto la manifestazione avevamo capito che il clima era cambiato. C'era un'attenzione ed una partecipazione tutta nuova intorno ai lavori degli organizzatori. Le adesioni sul sito del Comitato civico Natale De Grazia crescevano di giorno in giorno: associazioni, ambientalisti, movimenti, comitati, circoli, sindacati, singoli cittadini, scuole, comuni, istituzioni.
Non era mai accaduto prima che ad una manifestazione arrivassero così tante adesioni e così diverse tra loro: dai movimenti alle istituzioni, dai sindacati alle associazioni degli industriali, dai cittadini alle organizzazioni di partito, dagli studenti agli insegnanti, dai pescatori agli operatori turistici.
In tutto 325 adesioni al 22 ottobre, ma il flusso si allarga su internet e nei discorsi tra le persone interessate a mantenere viva l’attenzione sul dopo manifestazione. Al di là degli schieramenti tradizionali qualcosa di diverso ha scosso le coscienze: forse abbiamo capito, finalmente, che c’è a disposizione una sola terra, un solo mare e che questi sono stati fortemente compromessi dalle ecomafie, dal malaffare, dalla politica corrotta.
Non c'è più tempo per tergiversare, per fare distinguo, per vedere meglio cosa fare, per cercare di intervenire, forse, fra tre mesi, magari fra tre anni. Il problema non è più rinviabile, i governi non lo hanno ancora capito, ma i cittadini sì. uesta volta lo hanno capito per primi i cittadini calabresi, anche se in Campania il punto di non ritorno è già stato sfiorato, ma non è tempo di fare graduatorie delle coscienze, è tempo di partire da noi dalla nostra realtà calabrese per aprire il problema a livello nazionale, all’area del Mediterraneo, all’Europa, al mondo. Perché i cittadini del mondo, ciascuno a partire dal proprio territorio, si interroghino su come vengono smaltiti i rifiuti radioattivi, i rifiuti tossici, i rifiuti.
Se è vero che la mafia è diventata un’organizzazione raffinata che agisce a livello internazionale muovendosi con disinvoltura sui mercati finanziari, sui traffici di droga, di armi, di esseri umani e in tutti i settori dove si fanno affari, è da considerare che lo smaltimento dei rifiuti sia diventato un business rilevante. L’elevato costo dello smaltimento dei rifiuti tossici - se effettuato adeguatamente ed in maniera regolare – contribuisce ad innalzare i budget, ma i costi realmente sostenuti dalle ecomafie, quando i rifiuti vengono “smaltiti” illecitamente, precipitano vertiginosamente ed è questo il grande affare.
Queste dinamiche, per certi versi complesse, si sono svelate ai cittadini calabresi che sembrano averne compreso la loro elementare ed essenziale pericolosità che mette in discussione la loro stessa esistenza. Lo hanno capito le mamme di Crotone che hanno mandato i loro bambini nelle scuole costruite, a loro insaputa, con i rifiuti tossici della Pertusola. Una di loro era alla manifestazione ed urlava al microfono il suo dolore. Lo hanno capito le famiglie degli operai della Marlane, azienda che per anni ha interrato i rifiuti tossici sui terreni intorno alla fabbrica e nel paese di Praia a mare. Lo hanno capito i pescatori di Cetraro che riescono a vendere il loro pesce ormai solo alla ‘ndrangheta, a quelle famiglie che con questo gesto di comprare le loro cassette di pesce vogliono dimostrare che non è vero niente, che è tutta una montatura, una bufala, come si dice. Ma la verità è venuta a galla. Così come la Jolly Rosso, nonostante il peso del suo carico di veleni e l’acqua imbarcata, si è rialzata, ha galleggiato un po’ e, poi, si è spiaggiata ad Amantea, così la verità è emersa in tutta la sua drammaticità ed irreversibilità: le politiche del malaffare, le mafie non sono più sostenibili, ci uccidono a volte lentamente con malattie e tumori, a volte rapidamente come nel caso del capitano Natale De Grazia, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin che indagavano sulle navi dei veleni. Non si torna più indietro, quando si uccide il territorio, il mare, le persone oneste.
La raccolta delle firme per la petizione per il recupero immediato dei rifiuti tossici era stata particolarmente indicativa delle emozioni provate dai calabresi. I banchetti presi letteralmente d'assalto da cittadini decisi a fare qualcosa per affrontare adeguatamente la questione delle navi dei veleni e di quelli interrati illegalmente, ha dato la misura di come il problema sia sentito. I cittadini hanno firmato convinti senza alcuna esitazione, hanno colto l’occasione per commentare insieme gli eventi e per suggerire iniziative adeguate da intraprendere nei prossimi giorni.
E’ necessario partire da qui, da questa indignazione che vuole trasformarsi in azione, da questa cittadinanza attiva, per avviare un lungo percorso che cambi profondamente il governo dei nostri territori e il modo stesso di concepire il nostro stare al mondo. E’ necessario, quindi, chiedere con forza - come sostiene il Comitato civico Natale De Grazia - che il governo italiano e l’Unione Europea: intervengano immediatamente per la bonifica della vallata del fiume Oliva, dove sono state interrate scorie tossiche e radioattive; recuperino tutti i fusti che si trovano nella nave affondata a Cetraro; vengano individuati e bonificati gli altri siti inquinati gravemente, forse 300, come quello di Crotone, Praia a Mare, Cassano, Metramo, Aspromonte, ecc.; sia effettuata l’analisi epidemiologica sui territori inquinati per conoscere gli effetti dei materiali ritrovati sulla salute degli abitanti insediati in quelle aree; sia decretato lo stato di emergenza e vengano reperite le somme necessarie per gli interventi immediati; venga costituita immediatamente una Commissione straordinaria per l’emergenza Calabria che operi di concerto con la Commissione competente dell’UE. Resta chiaro che i cittadini non accetteranno ritardi, omissioni, disinformazioni e depistaggi già avvenuti nel passato ed ancora oggi in atto.
Prossime tappe: Cetraro, Roma, ovunque si renderà necessario.

Nadia Gambilongo

FORUM DELLE ASSOCIAZIONI MOVIMENTI E COMITATI
LAMEZIA TERME - DOMENICA 6 DICEMBRE 2009

A seguito della grande manifestazione del 24 ottobre ad Amantea, che ha visto la partecipazione di oltre 30 mila persone giunte da tutta la Calabria, per i movimenti della Calabria si è posta la necessità di coordinare meglio le proprie forze e risorse sparse su tutto il territorio per cercare di dare un'unica identità.
Vogliamo promuovere una mobilitazione generale ed avviare una discussione permanente, che coinvolga tutti i movimenti presenti nella nostra regione, puntando a sollevare le problematiche legate alla tutela dell'ambiente nella regione Calabria (bonifiche, difesa delle risorse comuni, ciclo dei rifiuti, aggressione delle coste, etc.), per chiedere la tutela di tutti i beni comuni, dall'acqua, alla salute, alla cultura, al lavoro, all'ambiente.
Ad Amantea, il 24 ottobre scorso, le Associazioni, i Comitati ed i Movimenti di tutta la Calabria, hanno tracciato un percorso lineare e coeso, che parte da semplici e chiare richieste rispetto alla tutela della salute ed il recupero ambientale del territorio di tutta la regione Calabria. Ed in particolare:

- la bonifica immediata, in tempi certi e con procedure trasparenti, di tutti i siti inquinati sino ad oggi individuati in Calabria;
- il monitoraggio ambientale permanente di terra, aria e acqua, partendo da uno studio epidemiologico e tossicologico da effettuarsi su tutta la popolazione residente in prossimità dei siti inquinati, ma anche nelle aree dove sussistono ragionevoli dubbi tuttora di contaminazione e/o inquinamento in Calabria;
- verità e certezza su responsabilità civili, penali e politiche di chi, negli anni ha inquinato, lucrato e permesso lo sfruttamento indiscriminato e senza scrupoli del territorio calabrese;
- la moratoria sui rifiuti affinché si realizzi un nuovo Piano di smaltimento basato sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sulla reale raccolta differenziata spinta, evitando così che si realizzino nuove discariche, inceneritori o altre opere invasive sul territorio regionale;
- la moratoria sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e su tutte quelle opere di cementificazione selvaggia delle coste e del paesaggio calabrese;
- impedire lo sfruttamento energetico intensivo e non eco-compatibile del territorio di tutta la Calabria;
- la difesa dell'acqua come bene comune, attraverso il riconoscimento negli ambiti comunali, provinciali e regionale del diritto umano all'acqua e del servizio idrico integrato con un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica
- innalzare il livello d'attenzione per prevenire infiltrazioni ed appetiti mafiosi troppo spesso presenti nella realizzazione di opere pubbliche, nella gestione del ciclo dei rifiuti ed, in generale, nell'intera economia calabrese.

Di fronte a queste richieste e di fronte ai tanti disastri ecologici accertati, ed a quanti altri ve ne sono nella nostra terra e nei nostri mari, finora le istituzioni non si sono mosse per come avrebbero dovuto e soprattutto per tutelare gli interessi dell'intera popolazione.
La lentezza delle iniziative governative, rispetto alle bonifiche da effettuare sui tanti siti contaminati dei nostri territori e all'avvio di una campagna organica di ricerca di tutte le navi dei veleni inabissati nei nostri mari, incomincia a preoccupare ed a far sospettare tentativi di depistaggi programmati e di disinformazione.
A risolvere i problemi connessi a questo quadro allarmante fatto da disastri ecologici ed ambientali diffusi su tutto il territorio regionale non può bastare la buona volontà e l'attivismo di un singolo Procuratore della Repubblica o di un assessore regionale, spesso lasciati senza risorse e mezzi.
Non chiediamo rassicurazioni, ma verità provate e dimostrabili, senza alcun elemento di incertezza, soprattutto a noi tutti che siamo i primi soggetti colpiti da questa catena di episodi inquietanti.
Crediamo sia indispensabile, per rendere sostenibile il futuro della nostra regione, essere riconosciuti quale parte attiva entrando nel processo di programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti, dell'energia, dell'acqua, dell'urbanistica e delle problematiche legate alla tutela dell'ambiente e del territorio.
Da qui, dunque, l'idea di costruire un forum di discussione, un luogo fisico dove uomini e donne, soggetti collettivi, associazioni e movimenti di questa regione, possano confrontarsi, dialogare e proporre iniziative concrete per un'azione più incisiva e risolutrice dei problemi.
Dobbiamo discutere e tracciare un percorso, il più unitario possibile, teso a denunciare la crisi ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del ciclo dei rifiuti, dalle attuali forme di produzione dell'energia basate quasi esclusivamente su processi di combustione e da una miope politica che punta a realizzare infrastrutture faraoniche dimenticando le reali esigenze dei territori. Viceversa occorre favorire uno sviluppo vero della Calabria che crei nuove possibilità occupazionali, che rispetti e recuperi il nostro territorio, che migliori le condizioni di vita dei calabresi, che difendi l'ambiente e la salute dei cittadini e che tuteli i Beni Comuni e gli interessi concreti delle nostre comunità.
Il Forum punterà, dunque, ad approfondire le tante emergenze ambientali della nostra regione ed a proporre soluzioni condivise. Proprio a questo fine e per facilitare la partecipazione di tutti ma soprattutto per giungere a conclusioni propositive e concrete, il Forum si strutturerà in quattro gruppi di lavoro, che affronteranno le principali vertenze ambientali. Ed in particolare:

1) Acqua e beni comuni
In questo gruppo di lavoro si approfondirà la discussione sulla tutela dei beni comuni in Calabria ed in particolare lo sfruttamento economico delle risorse idriche della regione.
2) Navi dei veleni e rifiuti tossici
In questo gruppo di lavoro si approfondirà la discussione sulle problematiche legate allo smaltimento illegale dei rifiuti tossici in Calabria (Navi dei veleni, scorie nucleari, scorie industriali "Marlane", il caso Crotone, Cerchiara, Sibari, Cassano Ionio, Amantea - valle del fiume Oliva, Cetraro,etc.)
3) Ponte e infrastrutture
In questo gruppo di lavoro si approfondirà la discussione sulla situazione relativa al progetto di costruzione del ponte sullo Stretto e su tutti gli altri progetti di opere faraoniche, speculative ed aggressive del territorio che proliferano nella regione Calabria. In questo gruppo di lavoro si coordineranno, anche, tutte le azioni legate alla manifestazione del 19 dicembre a Villa San Giovanni contro il ponte sullo Stretto.
4) Ciclo dei rifiuti ed energie
In questo gruppo di lavoro si approfondirà la discussione sul ciclo dello smaltimento dei rifiuti in Calabria (Commissariamento, piano regionale, società miste, discariche, inceneritori ed impianti di smaltimento) e sullo sfruttamento energetico intensivo del territorio.

La discussione nei gruppi di lavoro sarà la base su cui costruire le decisioni da prendere in assemblea plenaria e che riguarderanno anche le prossime iniziative da avviare in Calabria.
I lavori del Forum punteranno soprattutto a:
1) Preparare un LIBRO BIANCO sull'emergenze ambientali della Calabria. A questo scopo sarà necessario che tutti i partecipanti realizzino una descrizione dettagliata dei problemi ambientali dei propri territori.
2) Organizzare al meglio la partecipazione e lo svolgimento della manifestazione del 19 dicembre a Villa San Giovanni contro il ponte sullo Stretto.
3) Avviare una discussione su come costruire una vertenza ambientale che investa tutta la Calabria
4) Decidere la denominazione che accomuni le rivendicazioni e le proposte dei comitati e delle associazioni calabresi partecipanti al Forum.


DOMENICA 06 DICEMBRE - LAMEZIA TERME

Ore 9:00 Registrazione partecipanti
Ore 9:30 Apertura dei lavori dell'Assemblea Plenaria e presentazione delle iniziative da intraprendere, lettura del documento base e composizione dei gruppi di lavoro
Ore 10:30 Avvio dell'attività dei gruppi di lavoro
Ore 13:00 Pausa pranzo (colazione a sacco a carico dei partecipanti)
Ore 14:00 Ripresa dei lavori in Assemblea Plenaria
Ore 15:00 Fine dell'attività dei gruppi di lavoro
Ore 15.30 Dibattito in Assemblea Plenaria sul lavoro dei gruppi di lavoro - Proposte e deliberazioni finali

 

Sabato 17 ottobre a Cosenza in Piazza XI Settembre dalle ore 10.00 alle ore 20.00 sarà allestito un punto informativo sulla
Manifestazione Nazionale del 24 ottobre
che si terrà ad Amantea.

L'associazione MEDiterranean MEDIA, Lega Ambiente,
Volontà Solidale - Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Cosenza,
Comitato civico “Natale De Grazia”
singoli volontari e cittadini saranno a disposizione
per fornire informazioni sulle motivazioni della manifestazione, per distribuire materiale informativo, per firmare la petizione, per la raccolta delle adesioni, nonchè per fornire dettagli organizzativi sulla partecipazione.
Per dire basta ai veleni, per una presa in carico del nostro territorio e del mare che lo lambisce, per chiedere un intervento immediato affinché vengano bonificati i siti interessati da rifiuti tossici. A partire da Praia a Mare dove sono stati interrati i rifiuti tossici della Marlane, scendendo per Cetraro dove è stata affondata la nave Cunsky ed Amantea dove si è arenata la Jolly Rosso con i loro carichi di veleni, per poi scendere giù fino a Capo Spartivento e risalire la costa fino a Crotone dove sono state costruite scuole, abitazioni con materiali tossici provenienti dalla Pertusola e poi all'interno fiumi e valli da bonificare. Nella valle del fiume Oliva è stata accertata la presenza di un fortissimo tasso di radioattività.

E' necessario intervenire subito ed in maniera adeguata per bonificare questi siti ed effettuare altre ricerche nel territorio e nell'area del Mediterraneo.
Affinché il lavoro, l'impegno di Natale De Grazia, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
nella ricerca dei responsabili di tanti disastri non sia stato vano,
costruiamo insieme una cittadinanza attiva che presidii e protegga i nostri territori,
il nostro mare.

Prendiamo coscienza dei danni arrecati alla natura dalla ‘ndrangheta,
dal malaffare, dalla corruzione
sveliamo la realtà
esistono veli che sono peggiori di un burka
sono i veli tessuti dall’indifferenza

 
 
























Gianfranco Posa
Comitato Natale de Grazia


Ferdinando Laghi
Associazione Il riccio

 

Giovanni di Leo
Coord.Calabrese Acqua Pubblica

 

Assessore all'ambiente
Regione Calabria
Silvio Greco

 

Nadia Gambilongo
Associazione MEDiterranean MEDIA

 

445 firme raccolte in poche ore dalle volontarie dell'associazione MEDiterranean MEDIA, da alcuni studenti e da lavoratori.
I cittadini cosentini hanno firmato con decisione la petizione lanciata dal Comitato civico "Natale De Grazia" per chiedere alle autorità competenti di verificare la presenza di aree contaminate e di effettuare i necessari interventi di bonifica.
Il gazebo allestito a Piazza XI Settembre a Cosenza con la collaborazione del CSV della provincia di Cosenza è stato preso letteralmente d'assalto, le persone non aspettavano altro per manifestare la loro indignazione e per dirsi disponibili ad azioni efficaci per tentare insieme di affrontare il gravissimo problema dei rifiuti tossici. L''indignazione era rivolta per lo più nei confronti delle forze di governo che non hanno risposto tempestivamente con azioni efficaci tese a rimuovere le sostanze tossici. Parole di fuoco contro la politica del malaffare, la 'ndrangheta, i servizi deviati e i poteri occulti che avvelenano terre, mari e la vita stessa del paese.
Un paese che non è più percepito come pienamente democratico, mari e terre svilite di dignità, ma non le persone che con la loro firma hanno testimoniato la volontà di trasformare l'indignazione in azione.
La raccolta delle firme continua i volontari promuoveranno altre iniziative di sensibilizzazione per fare in modo che il prossimo appuntamento fissato per sabato 24 ottobre ad Amantea sia una grande Manifestazione Nazionale, per dire tutti insieme BASTA VELENI.

                                                       
per informazioni:
tel.& fax 0984 462054
nadia.gambilongo@gmail.com



Cosenza sabato 17 ottobre 2009
piazza XI settembre - raccolta firme
per la petizione a cura di
MEDiterranean MEDIA

15 domande alla Ministra Prestigiacomo:

1)  Come è possibile che una persona, in questo caso Fonti, indichi un luogo del nostro mare, dando coordinate precise, e proprio in quel luogo si trova una nave? Come faceva a sapere che lì c'era una nave , se le Capitaneria di Porto e la Marina Militare non ne erano a conoscenza ?

2)  Non è possibile che Fonti abbia dato delle coordinate leggermente sbagliate per cui la "sua " nave possa trovarsi a 100/200 metri più a sud, o a nord, o a est, del Catania ?

3)  Chi ci dice che tutte le indagini nei fondali siano state fatte correttamente dal momento che su quella nave non c'erano presenti persone terze, quali rappresentanti della Regione, dell'Arpacal, degli ambientalisti ? Anche ben sapendo che la Mare Oceano non aveva tutte le strumentazioni necessarie ?

4)  Perché riguardo alla ricerche della nave non si è seguito lo stesso metodo che lo stesso Ministero dell'Ambiente sta seguendo lungo il Fiume Oliva, ad Amantea, dove i campionamenti prelevati vengono dati a tre diverse strutture sanitarie per essere poi analizzate separatamente e poi confrontate ?

5)  Perché la mare Oceano ,che era sul luogo, non ha scandagliato tutto il mare fra Cetraro e Maratea, dal momento che Fonti parla anche di un'altra nave di fronte a Maratea stessa ?

6)  Perché la Marina Militare Italiana, non ha subito detto che in quell'area poteva esserci una nave passeggeri affondata nella 1 guerra mondiale ?

7)  Perché la ministra Prestigiacomo ha subito detto che il caso è chiuso senza neanche accertarsi se in quella nave vi siano bidoni radioattivi ? E se gli affondatori avessero scritto sulla fiancata il nome Catania sapendo che questa era una nave scomparsa della 1a guerra mondiale ?

8) La Ministra Prestigiacomo ed il suo sottosegretario Menia perché erano da subito convinti che quella non poteva essere la Cunsky ? Cosa sapevano che noi non sapevamo ?

9)  Perché la Capitaneria di Porto di Cetraro emise l'ordinanza di divieto di pesca a poche centinaia di metri dal luogo indicato da Fonti , dopo la certezza scientifica che in quel luogo vi era presenza allarmante di metalli pesanti quali l'arsenico, il cobalto ed il cromo ?

10)  Cosa ha fotografato il Row dell'Arpacal ? Come mai le foto e le riprese video sono diverse da quelle della Mare Oceano ?

11)  Se esitono dei fusti metallici all'interno della nave e fuori , fotografati dal Row dell'Arpacal è pare anche dalla Mare Oceano , è venuto a qualcuno il dubbio che potrebbe non essere una nave del 1917 in quanto a quell'epoca i fusti erano tutti in legno tanto che sulle navi del primo 900 e fino alla 2 guerra mondiale sulle navi fra il personale di bordo vi era sempre un mastro bottaio.

12)  Se questa nave non ha bulloni come è emerso dal Row dell'Arpacal non può essere la Catania che a quell'epoca nel 1907 era tutto abbullonato.

13)  Se della nave Catania non esistono foto d'epoca con quali foto, quelle fatte dalla Mare oceano, sono state confrontate, per essere riconosciuta come tale ?

14)  Una misurazione di radioattività sott'acqua alla profondità di 300 metri quando la nave è a 470 m non vuole dire assolutamente nulla. 170 m d'acqua schermano le radiazioni gamma di un fattore 3*E126... cioè le radiazioni gamma che vengono potenzialmente emesse dalla sorgente e sono dirette al rilevatore vanno divise per 3 con 126 zeri dietro. Quindi anche se ci fossero tutti i noccioli di tutti i reattori nucleari del mondo non potrebbero rilevare neanche un raggio gamma. Bisognerà andare molto vicino alla nave e ad ogni singolo fusto. Quindi l'informazione data dal ministro dell'ambiente riguardo alle
radiazioni è completamente inconsistente.

15)  Risulta che il piroscafo Catania venne affondato almeno a 3,2 miglia di distanza dal punto dove la "Mare Oceano" stava effettuando le verifiche. Un punto più a largo di circa cinque chilometri, non qualche centinaio di metri. Ed anche la lunghezza della nave - che secondo i dati dei costruttori era di 95,8 metri - non torna, visto che ieri il governo ha comunicato la lunghezza ufficiale del relitto, pari a 103 metri. I dati differenti del piroscafo Catania sono ben noti e riportati nel registro navale della World Ship Society e pubblicati dal sito specializzato Miramar Ship Index. Gli stessi identici dati sono pubblicati anche sul sito specializzato nella storia degli U-boat www.uboat.net.

 







Video
FARABUTTI SIETE VOI!
da YouTube
 

Nessuno ci deve più imbrogliare!
BASTA VELENI
DA AMANTEA UNA SOLE VOCE:
"Riprendiamoci la Vita, Vogliamo una Calabria Pulita!"

Nella valle del fiume Oliva è stata accertata la presenza di un fortissimo tasso di radioattività; lo confermano i rilievi effettuati dall'Arpacal per conto della Procura di Paola, dai tecnici del Ministero dell'ambiente e dai Carabinieri del NOE.

Al largo di Cetraro è stata accertata la presenza di una nave affondata con tutto il suo carico di veleni, quasi certamente scorie tossiche e nucleari trasportate dalla Motonave Cunski, affondata dalla 'ndrangheta per conto di bande assassine e di chissà quali "servizi" nazionali ed internazionali.

A Crotone le scuole, i piazzali, le abitazioni sono inquinate da materiale tossici che stanno avvelenando giorno dopo giorno principalmente i bambini. Questo materiale tossico proviene dalla Pertusola, fabbrica dimessa e mai bonificata, da dove sono partite le 35 mila tonnellate di ferriti di zinco ancora sepolti nella sibaritide.

A Praia a Mare e nella fabbrica della morte Marlane sono state accertate 40 morti per tumore ed altri 40 colpiti da varie forme tumorali, mentre attorno alla fabbrica,
al centro del paese, sono stati scoperti rifiuti tossici sotterrati.

Di fronte a questi disastri ecologici accertati, ed a quanti altri ve ne sono nella nostra terra e nei nostri mari, finora il governo nazionale non si è mosso per come avrebbe dovuto fare convocandosi in forma straordinaria ed urgente e stanziando i fondi necessari.
La lentezza delle iniziative governative incomincia a preoccupare ed a far sospettare tentativi di depistaggi programmati e di disinformazione, come è già avvenuto sulla vicenda della Jolly Rosso.
A risolvere i problemi connessi a questo disastro ecologico ed ambientale non possono bastare la buona volontà e l'attivismo di un Procuratore della Repubblica e di un assessore regionale.

Non chiediamo rassicurazioni ma verità provate e dimostrate a tutti noi che siamo
i cittadini interessati colpiti da questa immane tragedia.

Non ci basta che venga misurata la radioattività presente ad Oliva ma vogliamo che vengano scoperti e portati alla luce tutti i materiali inquinanti sepolti in quella valle dell'inferno.

Non ci basta qualche prelievo fatto da una nave "ministeriale" al largo di Cetraro ma vogliamo che i fusti sepolti a 480 metri di profondità vengano tutti recuperati ed analizzati.
Vogliamo che vengano ricercate anche le altre "navi a perdere" affondate nei nostri mari
con i loro carichi mortali.

Vogliamo che si faccia presto perché la nostra salute è ad alto rischio e sull'economia
vi saranno ricadute negative pesantissime.

La mobilitazione della popolazione deve essere massima, continua e forte.

Le istituzioni locali e regionali , i politici tutti, che fino a ieri hanno fatto finta di non sapere cosa vi fosse nel fiume Oliva, a Cetraro, a Praia a Mare, oggi devono fare la loro parte e seguire tutti i percorsi necessari a tenere alta la mobilitazione, compreso il compimento di atti eclatanti e formalmente poco ortodossi.
I sindaci in particolare devono vigilare uniti contro ogni tentativo di sottostimare il pericolo e di rabbonire le popolazioni senza ragion veduta.

Per tutto questo le associazioni ambientaliste, i sindacati , i comitati di base indicono per


SABATO 24 OTTOBRE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
AD AMANTEA (CS)
Con Raduno dalle ore 9,00 sul Piazzale Eroi del Mare
Sul lungomare "Natale De Grazia" di Amantea

Per chiedere al governo, alla regione, a tutti gli enti preposti che:

venga dichiarato dal governo lo stato d'emergenza in tutto il territorio costiero che va da Maratea ad Amantea e nei siti contaminati come Crotone e la sibaritide

che vengano indennizzati tutti i pescatori della costa e i contadini della valle dell'Olivo e tutte quelle categorie che vivono di turismo

che venga effettuata un analisi epidemiologica in tutta la costa tirrenica e in tutta la regione venga istituito e reso pubblico il registro dei tumori

che vengano dati mezzi e risorse alla regione Calabria perchè immediatamente vengano recuperate la nave Cunsky davanti Cetraro e la Yvonne davanti Maratea insieme al loro carico radioattivo e tossico

che venga bonificata tutta la valle dell'Olivo nei luoghi indicati e conosciuti dove risultano sepolti i rifiuti

che vengano bonificati tutti i luoghi inquinati come il Fiume Oliva, Crotone, la sibaritide, Praia a Mare,

che venga riaperta l'inchiesta sulla Jolly Rosso e vengano perseguiti i responsabili del tentato affondamento e si scoprano i responsabili del seppellimento dei rifiuti, delle ditte che vi hanno lavorato, di coloro che hanno depistato più volte l'inchiesta

Che venga aperta un'inchiesta per fare chiarezza sulla morte sospetta del capitano Natale De Grazia

che vengano ripresi i processi riguardanti i disastri ambientali giacenti nelle varie procure calabresi.

ORGANIZZANO:
Comitato Civico Natale De Grazia, Movimento ambientalista del Tirreno, Forum Ambientalista, CIGL nazionale, CISL E UIL CALABRIA , WWF nazionale, RDB Unicobas nazionale, Rosso Cetraro, Legambiente Nazionale,Valle Oliva-Terre a perdere, Ammazzateci Tutti movimento antimafia, Beni Comuni Cosenza.

ADESIONI:
Greenpace, Italia Nostra, Collettivo Unical Filol8, Ass. Isca Hotels, Confindustria settore Turismo, Confindustria, Coldiretti, Ass. Confronti, Ass. Aquilone, RDB Nazionale, ARCI Coreca, Federconsumatori, Non spegniamo la luce, Confederazione Cobas, Officina Creativa, Associazione Posidonia, Calabria Europea, Medicina Democratica,Il Manifesto, Ass. Fata Morgana, Donne ecologiste e meridiane, medicina Democratica, Ass. Klipper, Belvedere Giovani, C.s.o.a. "A.Cartella", TerritoRioT, g.a.s. Felce & Mirtillo, Collettivo UniRC, Blog Aiello Calabro e dintorni, Casa della legalità Lamezia T., Il Quotidiano della Basilicata, Ass. Altra Lamezia, circolo culturale Rua sao joao e Algo mas, Collettivo studenti in lotta Lamezia, Movimento Amo Lamezia, Rete No-Ponte, partiti politici, Parlamentari, Comuni e altre Istituzioni.

PER ADESIONI ED INFORMAZIONI TELEFONARE PRESSO
LA CAMERA DEL LAVORO CGIL Amantea
Tel. Fax: 0982.424788 Tel.: 0982.427954
Oppure scrivere a manifestazione@comitatodegrazia.org