Associazione Internazionale     Centro Interdipartimentale
delle Donne per                         di Women's Studies
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PROPOSTA DI CONVEGNO
22-23-24 maggio 1998
Convento di Rende (CS)
 
DONNE A SUD E PIU' A SUD
 
"Ho lavorato per cambiare il mio modo di parlare e di scrivere, per incorporare nei miei racconti il senso geografico: non solo dove sono ora, ma anche da dove vengo, e le molteplici voci presenti in me. Ho affrontato il silenzio e l'incapacità di essere articolata. Quando dico che queste parole scaturiscono dalla sofferenza, mi riferisco alla lotta personale che si conduce per definire la posizione da cui ci si da voce - lo spazio del teorizzare" (bell hooks -Elogio del margine, "Lapis", 32, 1996)
  

1. IL TEMA 

Le parole di bell hooks ci paiono particolarmente significative e importanti per definire il tema del convegno. 

Quello che vogliamo proporre e una riflessione sui molteplici modi in cui veniamo interrogate e attraversate da quell'insieme di rappresentazioni riassumibili nel termine sxd. In particolare vorremmo riflettere sulla "tensione" che mette in relazione il sxd rispetto al nord, in una prospettiva capace di misurarsi con la ricchezza delle differenze piuttosto che con la riduttività delle dicotomie. 

Si tratta quindi di costruire una prospettiva di lavoro che ripercorra le differenze culturali, sociali, territoriali, antropologiche, geografiche, tenendo insieme la ricchezza delle esperienze soggettive, la capacita di metterle in relazione con le esperienze altrui e la possibilità di posizionarsi rispetto alle "costrizioni" indotte dal contesto sociale (pregiudiziali, classiste, razziste, sessiste). 

2. I SOGGETTI E I LUOGHI 

Intendiamo restringere il contesto di riflessione all'Italia, rivolgendoci pero a tutte le donne che in questo contesto si trovano, siano esse "native", "migranti" o "in transito". Ci pare infatti che, pur nel ricchissimo panorama di ricerche, ed esperienze fatte in questi anni dalle donne in Italia intorno ai problemi dell'identità, della differenza, dell'appartenenza, del conflitto, della cittadinanza, occorra un ulteriore lavoro di riflessione e di approfondimento su come le dimensioni del sxd attraversino il nostro specifico contesto di vita e in particolare come lo attraversino le tensioni tra nord e sud del paese, e come queste si intreccino a loro volta con altri sud e altri nord. 

  

3. RIFERIMENTI TEORICI E METODOLOGIE 

La proposta che avanziamo e quella di percorrere il processo di costruzione delle appartenente e delle identità, dei conflitti e delle differenze a partire dal soggetto e dal suo posizionamento, utilizzando un modello d'analisi che teorizza la possibilità di attraversare nodi cruciali, come il problema del conflitto, dell'appartenenza, della cittadinanza, dell'identità, attraverso il filtro della relazione diretta tra soggettività diverse. 

Potremmo dire con Donna Haraway che il presupposto da cui partiamo e "un'argomentazione afa1rore di saperi situati e radicati nel corpo" e contrari "ad assunto di conoscenza non localizzabili e quindi irresponsabilità (D. Haraway, Manifesto cyborg., p. 115) 

Il convegno si situa dunque all'interno di un percorso ricchissimo, che in particolare in Italia, ha visto in questi anni realizzarsi esperienze molteplici, da "Visitare luoghi difficili" alle esperienze delle donne nella Cooperazione, a "Ponti di donne attraverso i confini" ai molteplici momenti di riflessione teorica, dal seminario di Nosside "II sud delle donne - Estraneità e orgoglio" (1990), al convegno "Molte donne, un pianeta" (1992), a quello di Messina "Donne del Sud". II prisma femminile sulla questione meridionale (1992), a quello di Milano "Donne del Nord Donne del Sud" (1993), a "Molte donne un paneta2" (1995), al convegno di Napoli "Il dire e il fare delle donne del sud tra identità e progetti" (1995), al Forum delle donne migranti e native a Torino (1995) . 

Un percorso che si e arricchito delle esperienze di "Donne e Sviluppo" e che si e confrontato con le grandi scadenze internazionali come le conferenze ONU sulle donne (da quella di Nairobi a quella di Pechino), sull'ambiente (Rio), sulla popolazione (Cairo) fino al recentissimo incontro sulla fame e l'alimentazione indetto dalla FAO). 

Questi riferimenti sono importanti per dare conto di certe affinità, ma anche per puntualizzare in che cosa si differenzi il convegno che proponiamo. 

In particolare l'esperienza che indicativamente chiamiamo "Visitare luoghi difficili" riveste, per noi, una grande rilevanza metodologica, ma prescinde da una specifica problematica del rapporto Nord Sud. Questa esperienza rappresenta soprattutto un riferimento euristico metodologico. L'idea di "attraversare le differenze e il conflitto", ponendo in relazione i soggetti coinvolti, ci sembra in questo senso particolarmente utile. Essa utilizza un portato importante dell'elaborazione femminista, il partire da se, come strumento per confrontarsi con le differenze, spesso con le contrapposizioni brucianti generate dai conflitti, e dalla violenza. Differenze che si radicano nelle dinamiche sociali e nei modi con cui queste dinamiche vengono interiorizzate. Si tratta dunque del tentativo di andare alla radice del conflitto e della generazione delle differenze per come queste attraversano le/gli individue/i riorganizzandone le relazioni sociali. 

In un secondo riferimento - quello relativo a "Donne e Sviluppo" - emerge invece con chiarezza la dissimmetria nord-sud, che viene pero data come una sorta di a-priori. E probabilmente non potrebbe essere altrimenti, dal momento che lo scenario principale della riflessione e il rapporto tra primo mondo e terzo mondo. 

Quello che ci interesserebbe in questo convegno e invece la possibilità di indagare il rapporto nord/sud non come una aprioristica appartenenza del soggetto, ma come "costruzione" e "decostruzione". 

  

4. AREE DI RIFLESSIONE 

Dal lavoro svolto in questi mesi dal gruppo promotore del convegno sono emerse alcune specifiche indicazioni tematiche che proponiamo alla discussione. Si tratta di indicazioni di partenza che possono essere ampliate e/o trasformate. 

  

- Appartenenze, conflitto, razzismo 

In questa prospettiva di lavoro l'accento viene posto sugli aspetti di dissimmetria presenti nella dimensione del "sud" e in particolare nella sua connessione con il "nord". La riflessione sulle dissimmetrie mette in gioco la necessita di attraversare il terreno del disvalore, della contrapposizione, del razzismo, del conflitto e implica il misurarsi con una definizione delle identita soggettive a partire dalla definizione dell'altro in termini di distanza e di gerarchia di valori. 

In questo senso appare particolarmente problematico il nesso che si instaura tra la costruzione di un'identità - che e un faticoso processo soggettivo - e il riconoscimento di se in virtù dell'appartenenza - ovvero di un sistema di valori e comportamenti che storicamente si costituisce come dato - esterno al soggetto. Il "senso di appartenenza" non e un esito necessario in ogni processo di costruzione di identità, spesso anzi si sovrappone ed apparentemente si sostituisce a quel processo, come una griglia, talvolta tranquillizzante, tal'altra scomoda e ingombrante. Cosi accade che ci si possa riconoscere oggettivamente come "donne del sud" o "donne del nord", ma che i propri percorsi esperienziali ci conducano in contraddizione, se non in conflitto con tali sentimenti di appartenenza. 

Si intrecciano in questa dimensione aspetti molteplici che coinvolgono le appartenenze di classe, di razza, di genere. 

  

- Valorizzazione del margine 

La tematica della valorizzazione ha come presupposto quello di pensare il sud a partire dal sud. La possibilità cioè di un sud soggetto del pensiero; di un sud non più rivisitato da uno sguardo esterno e schiacciato sulla dicotomia nord/sud. 

Questa rivisitazione può seguire linee molteplici. Tra le tante, una sembra essere emersa soprattutto nelle nostre discussioni. La potremmo sintetizzare come valorizzazione del margine. Non rivisitazione nostalgica di valori passati, ma possibilità di tramutare la marginalità in risorsa. "Essere al margine - scrive bell hooks - significa appartenere pur essendo esterni al corpo principale. (..) Guardando dall’esterno verso l'interno e viceversa abbiamo concentrato la nostra attenzione tanto sul centro quanto sul margine. Li capivamo entrambi. " (Lapis, n 32 (1996) p 41) 

  

- Nostalgia 

Nostalgia indica dolore (algos) e ritorno (nostos). Si tende a far ritorno verso qualcosa che e stato poiché si prova dolore per ciò che e, o dolore per la mancanza di ciò che non e più o di ciò che poteva essere e non e stato, o di ciò che vorremmo che fosse e che non è. 

A che cosa tendiamo a fare ritorno? ad una placida conservazione dell'esistente? ad una identità compatta, non contraddetta dal risultato di un non riuscito adeguamento a modelli vincenti ma estranei? Ad un luogo utopico in cui non ci si ritrovi distorti rispetto al passato? Ad un giusto riconoscimento dei connotati di una identità culturale che sembra costantemente messa in questione dalle altre identità culturali?. 

La nostalgia appare dunque una chiave di lettura importante nel rapportarsi al proprio senso di se, all'identità, all'appartenenza. 

  

5 IL PERCORSO E GLI STRUMENTI 

Realizzare un convegno come questo richiede la costruzione di un percorso intermedio. 

Proponiamo alcune indicazioni per la sua realizzazione: 

  

La scrittura individuale. 

Proponiamo a quante sono interessate, di scrivere le proprie riflessioni sui modi con cui ciascuna si confronta con le proprie appartenenze e il proprio posizionamento. Una possibilità e quella di raccogliere queste riflessioni in un sito Internet (eventualmente utili2zando siti già esistenti) perché i materiali siano a disposizione di tutte 

Una seconda possibilità e data dalla creazione di un News Group di discussione su Internet che consenta di far crescere il confronto, come parte integrante del lavoro preparatorio del Convegno. Abbiamo chiesto la sua attivazione al Gruppo Coordinamento Italiano News Italiane. La richiesta e stata accolta e la discussione e stata avviata su it. News.gruppi. 

Il "manifesto" del gruppo e visionabile a w.w.w.cilea.it/RFD/215. 

"La discussione e, attualmente, aperta a proposito di eventuali modifiche da apportare al manifesto, o per aggiungere ulteriori motivazioni, alla creazione del gruppo. In questa fase e inutile dire semplicemente "sono favorevole" ed e prematuro parlare delle tematiche proposte" (tratto dal regolamento dei News Groups" 

Uno strumento importantissimo di discussione e rappresentato dalle molteplici riviste delle donne esistenti attualmente in Italia. Avanziamo quindi a tutte la proposta di ospitare le informazioni sul Convegno e soprattutto di favorire gli apporti di riflessione in questo senso, eventualmente creando una rete di raccordo tra le varie testate. 

- Gruppi di lavoro tematici 

Proponiamo che si costituiscano dei gruppi di persone interessate ai differenti temi fin qui suggeriti e a quanti altri potranno emergere, utilizzando il convegno come un momento di approdo per un confronto più generale e allargato. 

Occorre per questo che ci siano persone disposte ad assumersi la responsabilità di organizzare il confronto. 

Attualmente hanno dato la loro disponibilità: 

Donatella Baraz2etti e Nadia Gambilongo per l'area tematica relativa a conflitto, appartenenza, razzismo; 

Anna Rossi-Doria, Giuliana Mocchi, Cristina Piva, per l'area della nostalgia, 

Renate Siebert. Genevieve Makaping per la valorizzazione del margine. 

  

- Incontri intermedi 

Ci sembrerebbe importante la possibilità di programmare degli incontri intermedi che precedano il Convegno. Potremmo prevederne tre, eventualmente legati ai tre diversi percorsi di lavoro, indicativamente in una città del Sud (preferibilmente in Sicilia), in una del nord (Bologna), in una del centro (Roma) 

  

6. SCADENZE A BREVE TERMINE 

Vi chiediamo di farci sapere se e in che termini siete interessate alla costruzione di questo convegno in un arco di tempo abbastanza breve. 

Pensiamo di indicare la META' DI GIUGNO 1997 come scadenza per la costituzione di una prima rete di persone e gruppi intenzionati a lavorare in questo senso. Anche se questo non esclude che altre possano aggiungersi successivamente. 

Sono disponibili gli interventi preparatori del Convegno

  

Per COMUNICAZIONI E INFORMAZIONI, in attesa di costituire una segreteria ad hoc per il convegno, potete rivolgervi alla segreteria del Centro "Milly Villa" tutti i martedì ore 15.30 - 19.00 Rispondono Iolanda Russo o Donatella Barazzetti 

tel. 0984 492573 fax 0984-492575 E mail barazzetti@unical.it 

Per contattare le responsabili delle tre aree tematiche:  

Donatella Barazzetti agli indirizzi del Centro di Women's Studies  

Nadia Gambilongo tel/fax 0984 462054 e-mail nadia.gambilongo@google.com 

Anna Rossi-Doria tel. 0984 492569, abitazione 06 44230868 

Giuliana Mocchi tel. 0984 494330, abitazione 0984 31955 

Cristina Piva tel. 0984 494100, abitazione 0984 839092
e-mail piva@unical.it 

Renate Siebert tel. 0984 492566 

Geneviève Makaping tel. 0368 3839573 

  

 

   
   
   
                
   
                
   
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