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A cosa serve e a cosa non
serve
Non abbiamo bisogno di appartenenze
ideologiche univoche e vincolanti, di cordate tra simili associati tra
loro da riferimenti dottrinali.
Abbiamo bisogno di mettere in relazione riferimenti ideologici molteplici,
cordate tra dissimili associati tra loro da dimensioni progettuali.
Non abbiamo bisogno di fazioni, fronde di alleati in competizione e contrapposizione
a schieramenti presuntamene o realmente nemici.
Abbiamo bisogno di realizzare occasioni e strumenti di cooperazione che
attraversino trasversalmente fazioni, fronde, schieramenti, per provare
a svellere gli elementi competitivi in favore di elementi cooperativi.
Non abbiamo bisogno di un' idea ritenuta Giusta, Migliore, Maestra da
affermare a discapito di altre ritenute minori, inferiori, sbagliate.
Siamo indissolubilmente legati al bisogno di idee plurali, molteplici,
basate sulla valorizzazione delle differenze.
Non cerchiamo però ecumenismi irreali.
Così come riteniamo insensato connetterci oggi sulla base di dimensioni
ideologiche,
che potrebbero solo essere vincolo e non strumento, altrettanto rifiutiamo
l'idea che possa esistere progettualità sociale svincolata da orientamenti,
punti di vista, visioni del mondo.
Siamo palesemente di parte ed è proprio m virtù di ciò
che vogliamo metterci in relazione.
Vogliamo provare a sviluppare progetti socialmente orientali, senza dover
cioè svilire, nascondere, rimuovere i punti di vista che li generano.
Cosa fare e cosa non fare
Navighiamo in un mare impervio,
affollato di mostri e sirene, in modo diverso ugualmente pericolosi: commercializzazione,
perdita del senso dei progetti, logica clientelare da un lato e
autoreferenzialità, velleitarismo ideologico inconcludente e autocompiacimento
della propria marginalità dall'altro sono i nostri peggiori nemici.
Per evitare di incagliarci in questi scogli vogliamo navigare con un occhio
all'immediato e uno all'infinito, inseguendo mete lontane e apparentemente
impossibili attraverso tappe vicine e molto concrete.
Ovvero
Abbiamo quindi bisogno di
strumenti concreti.
Associazioni, cooperative, radio, spazi, circoli, siti, giornali, riviste,
service, palchi;
gli strumenti dell'intervento sociale e culturale, siano essi intesi come
strumenti giuridici o tecnici, sono linfa fondamentale del nostro desiderio
di partecipazione attiva e di cambiamento della realtà.
Per questo vogliamo cominciare dal semplice metterci in rete.
Perché il solo sapere che altri stanno percorrendo la stessa strada
ci rassicura e trasmette forza.
Ma ci permette soprattutto di scambiarci le competenze che ognuno di noi
ha, di aumentare così il nostro bagaglio di saperi e capacità
per realizzare i nostri progetti.
Vogliamo mettere in circolazione i saperi acquisiti, creando supporto
formativo alle singole "isole progettuali".
Vogliamo sviluppare cooperazione tra soggetti diversi e quindi connetterci
per avere la possibilità di trasformare un progetto locale in un
progetto sovraterritoriale, un singolo esperimento riuscito in una prassi
consolidata, un impossibile e improba impresa per "una parte"
in una realizzazione concreta di "più parti".
Vogliamo creare un sistema di informazione puntale e capillare sulle opportunità
(bandi, finanziamenti, scambi di risorse, formazione, partnership) a cui
è possibile accedere e strumenti, non solo conoscitivi, che facilitino
e aumentino la possibilità di accedervi.
Vogliamo dar vita a servizi di supporto alla progettazione, che sappiano
accompagnare alla crescita e allo sviluppo le esperienze più nuove,
fragili o semplicemente destrutturate.
Per iniziare: uno Spazio Pubblico Autogestito in ogni città
Oltre cento province, più
di ottomila comuni, migliaia di luoghi pubblici non utilizzati o non valorizzati.
Spazi che potrebbero dare nuova linfa all'associazionismo.
È per questo che l'associazione Pixel sta lanciando la campagna
nazionale "Fateci Spazio! - uno Spazio Pubblico Autogestito in ogni
città": gli enti locali insieme alle associazioni come spina
dorsale di un'altra Italia possibile, uno Spazio Pubblico Autogestito
per chi si impegna nel sociale e nella cultura, nella cooperazione internazionale.
Sono tantissime le realtà che investono nella crescita sociale
del nostro paese.
Punti di aggregazione, laboratori dell'impegno civile.
Teatro, musica e arte, sport e cinema, volontariato e assistenza, lotta
alle emarginazioni e alle mafie, vigilanza democratica e impegno per i
diritti, solidarietà con il sud del mondo e con i popoli vittime
della guerra.
Un mondo che attua dal basso i valori della Costituzione, spesso sostituendosi
alle istituzioni.
E'giunta l'ora di sostenere questi sforzi, chiamando gli enti locali a
stare al fianco delle associazioni, per dare un luogo fisico a chi ha
voglia di fare e per recuperare all'uso civile luoghi abbandonati a se
stessi o male utilizzati.
L'associazione Pixel è nata anche e non a caso con l'obiettivo
di creare laboratori sociali
in grado di sperimentare dal basso un'alternativa di società, per
tradurre in azione sociale coordinata la pratica del movimento dei movimenti.
Un'associazione nazionale che vuole aggregare reti e associazioni, un
punto di riferimento per discutere, dare sostegno,realizzare progetti
e diffondere strumenti di azione.
Dal mediattivismo all'anti-proibizionismo, dall'ecologia alla cultura,
dalla cooperazione ai diritti e alla pace.
II modello è quello della democrazia partecipata, radicale e costruttiva
al tempo stesso.
Da un lato la produzione del conflitto, dall'altro la creazione di buone
pratiche che dal basso.
È l'esperienza di tanti di noi, di tanti spazi e centri sociali
occupati e autogestiti, di tante associazioni e collettivi.
Ora chiamiamo in causa gli enti locali, comuni e province, sfidandoli
sul fare, sulle idee, sui progetti.
Uno SPA, dunque, come luogo di cittadinanza pieno e non omologato, ma
neanche fine a se stesso.
Pixel lancia un appello alle associazioni che si riconoscono nel progetto
e a tutti gli enti locali.
E chiama tutti a stilare un elenco dei possibili luoghi da destinare a
SPA, per costruire insieme una mappa dell'Italia liberata dalla logica
del profitto a tutti i costi, la mappa di un'altra Italia possibile.
Fateci spazio perché ce lo stiamo già prendendo !
Scheda Carta dei Servizi
L'adesione a Pixel non compromette, limita o interferisce nelle iniziative
a "carattere locale dei singoli nodi/soci, ma al contrario "amplifica"
le capacità sul territorio (vedi punti 2 dei vantaggi) e "apre"
orizzonti altri di possibilità progettuali (vedi punto 3 dei vantaggi).
Ciascun singolo nodo/socio oltre a proseguire le iniziative a carattere
locale che ne contraddistinguono l'operato, può condurre iniziative
sinergiche con altri nodi e/o essere coinvolto in progetti redatti direttamente
dal "consiglio centrale", che siano attinenti ai campi di intervento
del singolo socio/nodo.
Quali vantaggi...
1. CONTAMINAZIONE, SOCIALIZZAZIONE E SINERGIE DI IDEE, COMPETENZE E PROGETTI
Attraverso:
a) i corsi di formazione generali e specifici;
b) il portale e il database dei progetti e delle competenze di Pixel;
c) i vari momenti di incontro che verranno realizzati
Ciascun nodo/socio trae spunti, arricchisce conoscenze e capacità,
sviluppa in proprio o con altri nodi, iniziative in uno o più campi
di intervento.
2. ACQUISIZIONE DI UN MAXICURRICULUM
Ogni nodo/socio con la sua adesione a Pixel concorre a costruire il maxicurriculum
dell'associazione nazionale.
Ogni nodo/socio d'altra parte acquisisce come proprio questo maxicurriculum,
cosa che lo rende molto "forte"
e "competitivo" quando sia a livello locale cerca i finanziamenti
per le attività che svolge e/o concorre a bandi.
3. ACCESSO a PROGRAMMI EUROPEI e BANDI NAZIONALI
preclusi a gruppi informali o ad associazioni locali: anche il singolo
nodo potrà concorrere
a) in proprio;
b) in sinergia con altri nodi/soci;
e) su proposta della segreteria organizzativa di Pixel; sfruttando la
natura giuridica di "associazione nazionale".
Quali servizi:
1. INFORMAZIONE sistematica
e periodica su tutte le opportunità di finanziamento: bandi e programmi
a livello regionale, nazionale, europeo.
2. FINANZIAMENTI. L'adesione a Pixel dare accesso, anche per i singoli
soci/nodi locali ad una convenzione con Banca Etica, per prestiti a tasso
agevolato, per avviare i progetti approvati (servizio molto utile dato
che solo in Italia i progetti vengono liquidati dopo la conclusione e
rendicontazione finale).
3. FORMAZIONE organizzazione di corsi di formazione di interesse generale,
per tutti gli aderenti, e specifici (su settori particolari: es. immigrazione,
comunicazione, editoria... ).
4. SUPPORTO TECNICO nella redazione, realizzazione e valutazione di progetti,
attraverso:
a) sostegno diretto nella stesura di idee progettuali;
b) ricerca e segnalazione di professionisti e servizi esterni a Pixel
o in altri nodi della rete nel caso in cui Pixel
nazionale non disponga delle competenze professionali necessarie di cui
un nodo/socio necessita per la
realizzazione di un progetto;
e) supporto nella stesura dei piani finanziari per i progetti e/o del
bilancio annuale del singolo nodo/socio
aderente;
d) segnalazione dei servizi di orientamento e di supporto all'associazionismo
gratuiti presenti sul territorio in
cui insiste il nodo/socio.
5. COINVOLGIMENTO IN PROGETTI DI CARATTERE NAZIONALE E SOVRANAZIONALE.
Il "direttivo
nazionale", oltre a fornire i servizi di cui sopra, in proprio, propone
e redige progetti per i quali coinvolge tutti i soci/nodi che operano
in campi attinenti a quello a cui si riferisce il progetto.
6. ASSISTENZA PER LA COSTITUZIONE DI NUOVE ASSOCIAZIONI.
Pixel fornisce informazioni chiare e assistenza, attraverso la pubblicazione
di materiale cartaceo e attraverso il suo sito internet, sulla normativa
nazionale e regionale vigente sull'associazionismo, sulle modalità
di costituzione di nuove associazione, sulla scrittura degli statuti,
sui soggetti e le istituzioni a cui rivolgersi per l'iscrizione dell'associazione
ad appositi registri e su quanto altro sia necessario per avviare la propria
nuova associazione.
Comporre le immagini del sociale
Nella retorica comune i giovani sono descritti come privi di valori, interessi,
sogni.
Consumatori passivi di merce globale. Noi crediamo che questa fotografia
sia ritoccata, fatta in laboratorio artificialmente, perché rappresenti
ciò che si voleva rappresentasse. Noi incontriamo invece quotidianamente
l'esatto opposto: una domanda enorme, figlia di un bisogno immenso e di
un desiderio infinito, di partecipazione sociale. Stiamo attraversando
i primi anni di questo nuovo millennio con una produzione di idee e desideri
che non ha paragone con il passato.
Manca a tutto ciò l'opportunità: di esistere, di sperimentare,
di prendere forma. Mancano le opportunità, perché la ricchezza
possibile e potenziale di produzione sociale emergente
possa trasformarsi da intenzione a realtà.
Abbiamo bisogno di reti.
Abbiamo bisogno di strumenti concreti.
Abbiamo bisogno di dare una possibilità reale ai nostri sogni.
Pixel vuole innanzi tutto quindi essere un opportunità, costituita
dall'essere a sua volta contenitore, motore di ricerca e moltiplicatore
di opportunità nell'ambito della produzione sociale nel nostro
paese. Una rete di progetti sociali connessi che condivida, ricerchi,
produca risorse,
nell'accezione più ampia e complessa del termine. Partiamo da semplici
quanto fondamentali presupposti: tutti noi facciamo a diverso titolo e
in vario modo intervento sociale strettamente connesso al nostro essere
parte attiva del "movimento dei movimenti".
Si potrebbe forse ancor più correttamente dire che il nostro fare
intervento sociale è il modo
(non per forza l'unico, sicuramente per noi tra i più importanti)
di essere in movimento, di fare movimento. Perché gli spettacoli
teatrali che produciamo, i concerti che organizziamo,
i seminari di autoformazione che prepariamo, le iniziative di animazione
dei tenitori o di salvaguardia del verde che progettiamo e più
in generale tutta la produzione artistica, musicale, culturale, aggregativa
che caratterizza il nostro intervento nel sociale sono al tempo stesso
le occasioni e gli strumenti del cambiamento che mettiamo in campo.
Perché abbiamo imparato a dubitare delle promesse che rinviano
a indeterminati "domani"
ciò che è necessario e desideriamo sia diverso a cominciare
da subito.
Abbiamo imparato a diffidare di chi è bravo a dipingere e declamare
"ciò che dovrà essere"
senza che trovi adeguata corrispondenza in "ciò che è
ora, adesso, subito".
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