67
    Capitolo VII
 
 
 
ma gli risultò impossibile perché gli era probabilmente caduta dentro ad un fosso. Il tizio gli stava sopra e lo colpiva violentemente mentre 'Ntoni teneva incrociate le braccia per difendersi. Si udì uno sparo.
"Mio Dio! Che hai fatto lo hai ucciso!"
"Credetemi non volevo!!! Meglio lui che voi".
Il ragazzo rimase a terra in un bagno di sangue, 'Ntoni si rialzò a fatica, aveva un coltello conficcato appena sotto la clavicola.
Era molto confuso, una folla di persone si stava accalcando proprio intorno a lui e, guardandolo in faccia, ripeteva sottovoce.
"Lo ha ucciso, come un cane! Non avrebbe dovuto, era che poco più di un ragazzino".
'Ntoni non capiva se stesse sognando oppure se fosse tutto reale. Quelle facce che non riusciva ad individuare bene, erano quelle dei contadini che incontrava ogni giorno e che erano corsi lì dopo aver udito lo sparo. Vi fu un silenzio mortale, ben più spaventoso del vociare di prima. A quel punto 'Ntoni fissò quei visi che era convinto di non aver mai visto.
"Qualcuno vada ad avvertire la madre mentre io andrò in caserma a fare il mio dovere" disse.
Dopo di ché cadde a terra svenuto sotto gli occhi di Rosa.
"Mio dio!!! Padrone adesso che fate lo seguite?"
Poi la donna con tutte e due le mani gli sfilò il coltello dalle carni, provocando così una brutta emorragia. Prontamente si tolse l'ampia gonna e la fece a brandelli con i denti. Con il laccio del bustino fece una legatura stretta sotto le braccia nel mezzo del torace e, aiutata da due contadini, lo portò in paese salvandogli, di fatto, la vita.