Negli ultimi mesi della sua vita
Pasquinella per la demenza, dimenticò quasi tutto. Diceva
sempre alla nipote:
"In questa casa nessuno sa cucinare, le melanzane vanno tagliate
a tocchetti e poi vanno premute molto forte. Lui le voleva così,
gli piacevano molto. Lui
l'ho perdonato e spero che l'abbia
fatto anche nostro Signore che è padre di misericordia.
Ma
voi chi siete, non vi conosco. Sapete, sono felice ora
abito qua con questi signori che si prendono cura di me, gli voglio
tanto bene".
Mia madre, Pasquinella, ha vissuto
con me fino al giorno della sua morte.
Ha cresciuto i miei figli amandoli intensamente, dimenticando
quasi le sofferenze che le avevano rubato l'infanzia e i castelli
di sabbia.
Non credo di ingannarmi se affermo che è stata felice,
negli ultimi anni della sua vita.
L'amore è esploso con la nascita dei nipoti; il dolore
ha scoperto la strada del pianto ed è finalmente uscito.
Il sorriso che la morte le ha lasciato sul viso è l'immagine
più dolce che mi è rimasta di lei.