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Dopo Francia, Germania
e Inghilterra l'Italia entrò in guerra e i giovani di San
Giorgio furono chiamati al fronte per fare il loro dovere. A casa
rimasero le donne, gli anziani e i bambini. Furono anni durissimi
e nel paese venne a mancare la forza delle braccia.
I pochi uomini adulti rimasti a casa erano quelli più malandati,
le giovani mogli zappavano la terra o facevano le ceste con le lamelle
di castagno tagliate in montagna. Proprio in quel periodo morirono
i genitori di Don Antonio, i fratelli si spartirono le proprietà
e la casa. Erano rimasti in tre: due maschi e una sorella, altri
quattro erano morti in età prematura. Cosimo era diventato
un impiegato comunale. 'Ntoni, che era stato molti anni in seminario,
alla fine aveva capito che la tonaca non era adatta a lui, le donne
gli piacevano troppo e gli piaceva anche viaggiare, dovunque, senza
meta, conoscere nuova gente e divertirsi.
Dopo la morte dei genitori era giunto il momento di assumersi le
responsabilità, gli toccava dedicarsi ai dei terreni e alle
greggi che aveva ereditato. Era molto soddisfatto perché
queste terre si trovavano ad ovest del paese, sulle rive del fiume
Ierapotamo, a intermittenza, fino alla contrada Lacchi.
Erano gestite da cinque coloni con famiglie numerose che abitavano
case modeste, ma molto accoglienti, costruite da loro stessi con
paglia e fango.
"Guerino, scusatemi tanto se vi ho mandato a chiamare."
"Ma vi pare signorina Carolina! Per me è un onore se
vi posso essere utile
"
"Solo voi sapete qual è la verità, perciò
vi prego parlate. Non posso più uscire di casa nemmeno per
andare a messa.
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