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    Capitolo II
 
 
 
Dopo Francia, Germania e Inghilterra l'Italia entrò in guerra e i giovani di San Giorgio furono chiamati al fronte per fare il loro dovere. A casa rimasero le donne, gli anziani e i bambini. Furono anni durissimi e nel paese venne a mancare la forza delle braccia.
I pochi uomini adulti rimasti a casa erano quelli più malandati, le giovani mogli zappavano la terra o facevano le ceste con le lamelle di castagno tagliate in montagna. Proprio in quel periodo morirono i genitori di Don Antonio, i fratelli si spartirono le proprietà e la casa. Erano rimasti in tre: due maschi e una sorella, altri quattro erano morti in età prematura. Cosimo era diventato un impiegato comunale. 'Ntoni, che era stato molti anni in seminario, alla fine aveva capito che la tonaca non era adatta a lui, le donne gli piacevano troppo e gli piaceva anche viaggiare, dovunque, senza meta, conoscere nuova gente e divertirsi.
Dopo la morte dei genitori era giunto il momento di assumersi le responsabilità, gli toccava dedicarsi ai dei terreni e alle greggi che aveva ereditato. Era molto soddisfatto perché queste terre si trovavano ad ovest del paese, sulle rive del fiume Ierapotamo, a intermittenza, fino alla contrada Lacchi.
Erano gestite da cinque coloni con famiglie numerose che abitavano case modeste, ma molto accoglienti, costruite da loro stessi con paglia e fango.
"Guerino, scusatemi tanto se vi ho mandato a chiamare."
"Ma vi pare signorina Carolina! Per me è un onore se vi posso essere utile…"
"Solo voi sapete qual è la verità, perciò vi prego parlate. Non posso più uscire di casa nemmeno per andare a messa.