10
    Capitolo II
 
 
 
"Mascalzone! Come può farmi questo! Ci siamo voluti da quando eravamo in fasce, … e io… che l'ho sempre amato! Unico amore della mia vita, e adesso? Si sposa con un'altra!".
"Signorina Carolina perdonatemi se mi permetto: voi l'amate… lui vi stimava e vi stima, vi vuole bene, ma non vi ama… è la passione che manca".
"… ahhh! La passione… si. Con me l'ha persa! e con quell'altra? l'ha trovata la passione?"
"Ma non capite… la deve sposare…"
" Si capisco, la sposa perché l'ama… perché c'è la passione… per una che nemmeno conosce!!! Guerino avete ragione, sono una donna pudica ma non sono scema… lei è incinta e lui deve riparare…"
"ssssshhhhhh!!! Io non vi ho detto niente! Questa bocca non ha parlato!"
Carolina si siede pallida e ha i brividi di freddo e rivolgendosi all'amico con voce flebile e molto pacata gli dice:
"grazie…! Grazie di avermi detto tutta la verità… e andate tranquillo dalla mia bocca non uscirà una sillaba, finalmente ho aperto gli occhi perché fino adesso sono stata cieca, d'amore forse, e perciò non vedevo niente. Mi sento svuotata, ferita… questo mondo non mi appartiene, forse entrerò in convento."
"Signorina! Cercate di non prendere decisioni affrettate di cui un giorno potreste pentirvi amaramente."
"Mah! Chissà… forse avete ragione voi… lasciamo scorrere il tempo".