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"Mamma vi dovete
alzare! Dovete venire in sacrestia a ritirare il certificato perché
io mi voglio cresimare
che fanno Domenico ed Elisabetta nel
vostro letto
?
"Loro hanno la febbre e nemmeno io mi sento bene, oggi non
mi è scesa nemmeno una goccia di latte, Stella è da
ieri sera che piange, mi sa che morirà per la fame".
"
Ma che vi costa? Non potete venire adesso? Se poi vi
sentirete peggio io non potrò fare la cresima
uffa!
Io non vi ho mai chiesto niente
non mi potete accontentare?"
"
non posso sentire questa lagna! Prendimi quello scialle
e accompagnami piano piano
"
La sacrestia era piena di gente e si sono messe in un angolo ad
aspettare. Il sacrestano informava di questa malattia che si stava
sviluppando, morivano quattro o cinque persone al giorno
"È una specie di peste" - diceva - "che si
chiama spagnola e sta facendo più vittime della guerra stessa
in Italia e all'estero
è una vera epidemia."
Concetta chiama Pasquinella e le dice:
"vieni, andiamo via, non riesco più a stare in piedi,
volevo accontentarti ma mi sento tanto male, perdonami
!"
A casa Beppe e Pasquinella assistevano la mamma, il piccolo Domenico
ed Elisabetta, una ragazzina dolce, con le guance rosa e grandi
occhi verdi. La notte rimanevano in piedi per scaldare le tegole
sul fuoco che poi mettevano dietro le spalle degli ammalati, non
vi era altra cura; il padre era rimasto una settimana seduto accanto
al fuoco senza parlare. Dopo sei giorni di sofferenze i due fratellini
erano morti, il giorno dopo li raggiunse la mamma, all'età
di 29 anni.
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