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    Capitolo III
 
 
 
Vedete ho comprato questa bottiglia di liquore perché questa sera la donna che sto per sposare viene a conoscere voi…. che la chiamerete subito mamma. Mi raccomando non fatemi fare brutte figure, hai sentito Beppe? Parlo anche con te!"
"Va bene padre, se questa è la vostra volontà noi siamo contenti".
<<Nonna spiegami una cosa! Perché Pasquinella non ha mai pianto per la morte della sua mamma? E nemmeno per i fratelli? Con Elisabetta erano molto legate mi sembra, e lei non ha versato una lacrima!>>
<<Vedi Luigi, è vero! Pasquinella non ha mai pianto davanti agli altri, ma di nascosto ha pianto tutta la vita. Ogni giorno pensava alla sua mamma e si sentiva colpevole del fatto di averla fatta alzare dal letto per farsi accompagnare in chiesa.>>
<<Non è morta per questo. Vero nonna?>>
<<No! Perché il virus era già in casa. A tutti gli era venuta la febbre, ma loro non ce l'hanno fatta. Poi, se ne sono andati a vivere in campagna con la moglie del padre e ogni tanto Pasquinella, quando si sentiva triste, si avvolgeva nel panno della sua mamma e incominciava a ballare, ritrovando così un po' di serenità. Il tutto di nascosto dalla matrigna, perché questa riferiva tutto al padre, dicendogli "oggi ho sorpreso tua figlia vestita da zingara che ballava" e naturalmente per questo veniva sgridata.>>
<<Nonna cos'è il panno? E perché Pasquinella ballava?>>
<<Il panno era un pezzo di stoffa lungo due metri e largo cinquanta centimetri che le donne di quei tempi mettevano come copricapo nei giorni di festa o per andare a messa. Pasquinella ballava nel panno della sua mamma perché sentiva il suo profumo… era l'unica cosa che non era stata lavata>>.