|
"'Ntoni, scusa,
ma fino ad adesso sono stati i coloni ad occuparsi di tutto. Non
possono continuare a farlo
"
"NO! Sono io che decido quello che bisogna fare. Se ho ristrutturato
la casa di Ierapotamo, non solo per le tue vacanze estive, ma perché
lì si dovranno uccidere i maiali, si farà il sapone
e le conserve per l'inverno
insomma tutto quello che servirà
per farci stare bene!... E di tutto questo
se ne dovrà
occupare Rosa! Con l'aiuto dei coloni, naturalmente".
"E va bene. Facciamo come tu dici, ma sappi che io non sono
cieca! Ho visto l'intesa che c'è tra di voi, come tu la guardi
e come lei ti sorride
e so che le fai anche dei regali!"
"Chi ti ha detto questo?"
"Nessuno! È che so come sei fatto e quali armi usi per
conquistare una donna."
'Ntoni andò su tutte le furie e incominciò a tirare
calci ad una porta che gli veniva di fronte, poi girandosi di scatto
batté forte i pugni sul tavolo e con la voce abbassata di
almeno due toni per la rabbia urlò:
"adesso basta! So perfettamente chi ti ha messo in guardia!
Si tratta di mia sorella e forse anche mio fratello ci ha messo
del suo! Mi sono sposato, ho una mia dimora e ancora mia sorella
viene a ficcare il naso in cose che non la riguardano."
Mena si alzò, infilato l'uncinetto nel gomitolo depose tutto
nel cestino. Andò vicino al marito e lo abbracciò.
Poi gli prese le mani e con la voce strozzata dal pianto gli disse:
"tua sorella non c'entra niente, sono stata io a prenderla
in contropiede. Ho fatto finta di sapere tutto e così lei
mi ha riferito dei regali."
"Il risultato non cambia! Mia sorella è acida, non ha
mai conosciuto un uomo, è invidiosa delle altre donne e queste
storie sono frutto della sua fantasia.
|
|