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    Capitolo III
 
 
 
Anzi, fammi un favore, sali da lei aspetta che si ritiri mio fratello e dille così: 'Ntoni vi manda a dire che se volete la sua amicizia dovete farvi i c… vostri, perché lui se li è sempre fatti nei vostri confronti. Da oggi in avanti i rapporti saranno formali, buongiorno e buonasera, buon Natale e buona Pasqua! E ognuno a casa a casa propria. Non è venuto lui di persona perché oggi è troppo nervoso e può combinare danni".
"Io vado a riferire tutto quello che vuoi, ma ricordati una cosa: io non voglio perderti!"
"Ma sei veramente sciocca! Mi perdi? Così grosso mi perdi? Sono forse diventato un ago io? Apri le orecchie e memorizza bene quello che sto per dire: io sono tuo marito e sarò sempre tuo marito! Tu sei mia moglie l'unica e sola signora Macrì! La padrona di questa casa nonché madre di mia figlia! La sera sarò sempre nel tuo letto, tutto il resto sono fesserie e a te le fesserie non devono interessare".
La moglie di 'Ntoni dopo quel giorno non ritornò più sull'argomento, non seppe più niente o forse fece finta di non sapere.
'Ntoni ogni mattina, dopo alzato, aspettava Rosa che doveva prima sbrigare le faccende domestiche e poi assieme raggiungevano Ierapotamo. Nel periodo della semina i coloni da soli non ce la facevano a zappare tutta la terra e 'Ntoni chiamava altri uomini per farli lavorare. Li pagava regolarmente, trattenendosi qualcosa per offrire loro il pranzo e uno spuntino a metà mattinata. Rosa aveva imparato benissimo a cucinare per tante persone, a volte si faceva aiutare dalle mogli dei coloni.