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Anzi, fammi un favore,
sali da lei aspetta che si ritiri mio fratello e dille così:
'Ntoni vi manda a dire che se volete la sua amicizia dovete farvi
i c
vostri, perché lui se li è sempre fatti
nei vostri confronti. Da oggi in avanti i rapporti saranno formali,
buongiorno e buonasera, buon Natale e buona Pasqua! E ognuno a casa
a casa propria. Non è venuto lui di persona perché
oggi è troppo nervoso e può combinare danni".
"Io vado a riferire tutto quello che vuoi, ma ricordati una
cosa: io non voglio perderti!"
"Ma sei veramente sciocca! Mi perdi? Così grosso mi
perdi? Sono forse diventato un ago io? Apri le orecchie e memorizza
bene quello che sto per dire: io sono tuo marito e sarò sempre
tuo marito! Tu sei mia moglie l'unica e sola signora Macrì!
La padrona di questa casa nonché madre di mia figlia! La
sera sarò sempre nel tuo letto, tutto il resto sono fesserie
e a te le fesserie non devono interessare".
La moglie di 'Ntoni dopo quel giorno non ritornò più
sull'argomento, non seppe più niente o forse fece finta di
non sapere.
'Ntoni ogni mattina, dopo alzato, aspettava Rosa che doveva prima
sbrigare le faccende domestiche e poi assieme raggiungevano Ierapotamo.
Nel periodo della semina i coloni da soli non ce la facevano a zappare
tutta la terra e 'Ntoni chiamava altri uomini per farli lavorare.
Li pagava regolarmente, trattenendosi qualcosa per offrire loro
il pranzo e uno spuntino a metà mattinata. Rosa aveva imparato
benissimo a cucinare per tante persone, a volte si faceva aiutare
dalle mogli dei coloni.
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