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    Capitolo IV
 
 
 
La moglie del compare ogni mattina preparava la colazione, fatta di pane tostato ed una enorme scodella d'orzo fumante. Era una donna di buon cuore e offriva volentieri una tazza a tutti i ragazzi che passavano di là per salutarla prima di andare a lavorare nei campi. Pasquinella lungo la strada pregava e sperava di trovare compare Vice, era sicura che lui avrebbe trovato un modo per curare il fratello. Appena arrivò, trovò la porta socchiusa e dai laterali usciva un'enorme nuvola di fumo, dentro la cucina il fuoco era acceso e si sentiva lo scoppiettio della legna… bussò con tutta la sua forza.
"Entrate! Venite avanti - rispose la moglie di compare Vice - voi Pasquinella? Stamattina non siete andata a fare la legna?"
"No! Nessuno di noi è andato perché è tornato Beppe e sta tanto male, ha la febbre alta ed ha forti dolori alla pancia e i suoi bisogni se li fa addosso di continuo. Non ci riconosce più e dice parole sconnesse. Il padre mi manda a chiedervi se vostro marito gli può portare un decotto per alleviare il dolore."
"Mi dispiace mio marito non c'è! Stamattina è partito presto per andare alla fiera a vendere le galline. Io non so come vi posso aiutare! Tenete, bevete una tazza d'orzo che vi fa bene, lo zucchero è già dentro, l'ho messo per il padrone!"
Pasquinella riconobbe Don Antonio che stava anche lui sorseggiando seduto vicino al fuoco, mentre la guardava con indifferenza. Le batteva forte il cuore, aveva soggezione di quell'uomo che era il padrone di tutti quei terreni e comandava tutti quei coloni. Per l'imbarazzo rispose mentendo:
"no grazie, l'ho già bevuto."
Don Antonio si alzò in piedi davanti al focolare e battendo il bastone per terra domandò alla donna:
"Vice a che ora torna dalla fiera?"