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    Capitolo IV
 
 
 
Pasquinella indietreggiò, le tremavano le gambe, quell'uomo… così, davanti al fuoco… col bastone, non poteva che essere il diavolo in persona.
"Don Antonio, non lo so - rispose la moglie del compare - deve fare anche degli acquisti, può tornare anche in serata."
Don Antonio si avviò verso la porta e girato di spalle domandò a Pasquinella:
"tu di chi sei figlia?"
"Di Vincenzo lu jesu, signore…"
"E quanti anni hai?"
"Quasi dodici, signore".
"E quella bimbetta con quella folta chioma rossa è tua sorella?"
"Si signore, ha tre anni ed è figlia della nuova mamma."
"Tuo fratello dev'essere ammalato di dissenteria, vai a casa mia dall'altra parte del fiume che a quest'ora deve essere arrivata Rosa! La conosci?"
"Si…"
"Bene! Le dici che da qualche parte ci dev'essere un barattolo di tè in foglia, fattelo dare! Si prepara mettendo quattro cucchiai in un litro d'acqua e poi facendola bollire. Darai tutto l'infuso a tuo fratello, quanto ne vuole, tanto non fa male! Poi vai dallo speziale e ti fai preparare qualche medicina…, non ti preoccupare per i soldi, gli dici che dopo passo io. E adesso fatemi andare… ho già perso troppo tempo!"
La moglie di compare Vice lo salutò con riverenza.
"Arrivederci vostra signoria."
Pasquinella corse da Rosa, si fece dare il tè e arrivò a casa col fiatone.
"Chi ti ha dato questo?" gridò il padre: