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Pasquinella indietreggiò,
le tremavano le gambe, quell'uomo
così, davanti al
fuoco
col bastone, non poteva che essere il diavolo in persona.
"Don Antonio, non lo so - rispose la moglie del compare - deve
fare anche degli acquisti, può tornare anche in serata."
Don Antonio si avviò verso la porta e girato di spalle domandò
a Pasquinella:
"tu di chi sei figlia?"
"Di Vincenzo lu jesu, signore
"
"E quanti anni hai?"
"Quasi dodici, signore".
"E quella bimbetta con quella folta chioma rossa è tua
sorella?"
"Si signore, ha tre anni ed è figlia della nuova mamma."
"Tuo fratello dev'essere ammalato di dissenteria, vai a casa
mia dall'altra parte del fiume che a quest'ora deve essere arrivata
Rosa! La conosci?"
"Si
"
"Bene! Le dici che da qualche parte ci dev'essere un barattolo
di tè in foglia, fattelo dare! Si prepara mettendo quattro
cucchiai in un litro d'acqua e poi facendola bollire. Darai tutto
l'infuso a tuo fratello, quanto ne vuole, tanto non fa male! Poi
vai dallo speziale e ti fai preparare qualche medicina
, non
ti preoccupare per i soldi, gli dici che dopo passo io. E adesso
fatemi andare
ho già perso troppo tempo!"
La moglie di compare Vice lo salutò con riverenza.
"Arrivederci vostra signoria."
Pasquinella corse da Rosa, si fece dare il tè e arrivò
a casa col fiatone.
"Chi ti ha dato questo?" gridò il padre:
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