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"Bontà
vostra vi ringrazio e vi prego di scusarmi se rimango coricato.
Mi sento debole e non ce la faccio ad alzarmi
Ho detto a mia
moglie di avere pazienza che non appena riacquisto le forze mi metto
all'opera e vedo quello che si può fare".
"Non penso che si possa fare niente per salvare la casa. O
meglio non è un lavoro che potete fare da solo e in queste
condizioni di salute. Io avrei una proposta da farvi, cerco un nuovo
colone per la contrada vigna e voi sareste la persona ideale. Conoscete
quel pezzo di terra: è molto redditizio e il casolare è
in buone condizioni. E' composto da una cucina al piano terra e
due camere al piano superiore. Di lato c'è una stalla quasi
nuova, l'ho rifatta l'anno passato tutta in muratura. Le condizioni
sarebbero quelle che ho imposto agli altri. Voi lavorereste per
un terzo del raccolto e con il gregge sarebbe uguale; in base alle
nascite vi toccherà la stessa percentuale, ma disporrete
solo degli ovini adulti che potreste vendere o tenere, secondo le
vostre necessità. Pensateci bene, lì sareste al sicuro
e avreste un tetto sulla testa per voi e per i vostri figli, parlatene
con vostra moglie perché stasera quando torno esigo una risposta
e le vostre eventuali condizioni. Adesso vi saluto, mi stanno aspettando
fuori ho lasciato i cani".
La moglie di Vincenzo per la gioia non sapeva cosa dire e farfugliando
tentava di trattenerlo:
"mio Dio Don Antonio! Siete rimasto in piedi! Vi prego di scusarmi
sedetevi! Io vado dalle galline e se c'è qualche uovo fresco
ve lo metto nella cenere.
"Devo andare, vi ringrazio, datelo alle bambine".
Don Antonio se ne andò e dopo un po' arrivò Pasquinella
con il latte.
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