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"Ecco mamma! L'ho
trovato ma solo un quarto di capra l'altro l'avevano già
venduto".
"Non ti preoccupare
per oggi basta, domani andrai prima!
Vai a prendere il sale ho messo le uova nella cenere
"
"Uova nella cenere? Quattro uova per il padre? Ma di mattina
non saranno pesanti?"
"No! Che hai capito? Sono per voi! Chiama i tuoi fratelli,
sono fresche e vi fanno bene".
Pasquinella la guardava incredula e pensava:
"Forse sto sognando, è un miracolo oppure sta diventando
pazza".
La matrigna fino a quel giorno le uova preferiva venderle
"con il ricavato di quattro uova compro un chilo di riso -
diceva sempre - e noi andiamo avanti due giorni!"
La ragazza non riusciva a darsi una spiegazione, un'ora prima l'aveva
lasciata in lacrime e adesso era tutta sorridente e ciarliera, completamente
un'altra persona. Pasquinella alimentò il fuoco e poi fece
bollire il latte, chiamò la sorellina e disse:
"Portalo al padre assieme ad un pezzo di pane bianco. Mi raccomando
non deve essere troppo caldo. Stamattina si è fatto tardi
il sole è già alto, devo andare ci vediamo stasera".
La ragazza, a passo svelto, si avviò verso la montagna assieme
ai suoi fratelli per fare la solita legna. Durante la giornata Vincenzo
e la moglie non fecero altro che discutere perché lui non
se la sentiva di trasferirsi sui terreni di Don Antonio, si doveva
lavorare molto e la sua salute era precaria.
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