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    Capitolo V
 
 
 
"Ecco mamma! L'ho trovato ma solo un quarto di capra l'altro l'avevano già venduto".
"Non ti preoccupare… per oggi basta, domani andrai prima! Vai a prendere il sale ho messo le uova nella cenere…"
"Uova nella cenere? Quattro uova per il padre? Ma di mattina non saranno pesanti?"
"No! Che hai capito? Sono per voi! Chiama i tuoi fratelli, sono fresche e vi fanno bene".
Pasquinella la guardava incredula e pensava:
"Forse sto sognando, è un miracolo oppure sta diventando pazza".
La matrigna fino a quel giorno le uova preferiva venderle
"con il ricavato di quattro uova compro un chilo di riso - diceva sempre - e noi andiamo avanti due giorni!"
La ragazza non riusciva a darsi una spiegazione, un'ora prima l'aveva lasciata in lacrime e adesso era tutta sorridente e ciarliera, completamente un'altra persona. Pasquinella alimentò il fuoco e poi fece bollire il latte, chiamò la sorellina e disse:
"Portalo al padre assieme ad un pezzo di pane bianco. Mi raccomando non deve essere troppo caldo. Stamattina si è fatto tardi il sole è già alto, devo andare ci vediamo stasera".
La ragazza, a passo svelto, si avviò verso la montagna assieme ai suoi fratelli per fare la solita legna. Durante la giornata Vincenzo e la moglie non fecero altro che discutere perché lui non se la sentiva di trasferirsi sui terreni di Don Antonio, si doveva lavorare molto e la sua salute era precaria.