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    Capitolo VI
 
 
 
Un giorno Pasquinella incontrò nei campi compare Vice che s'era accorto da un pezzo come il padrone trattava la ragazza e, conoscendolo bene, immaginava quale fosse il motivo:
"Buongiorno Pasquinella!"
"Buongiorno a voi compare".
"Come mai tutta sola a tagliare l'erba? E Rosa… non è scesa dal paese?"
"No, è a casa e sta facendo i biscotti".
"E da sola…? Voi non l'aiutate?"
"No, perché lei conosce l'alfabeto ed è brava a costruire le lettere con la pasta, i biscotti così vengono più croccanti e la signorina li preferisce. Io invece so fare solo tondini…dopo però andrò io ad infornarli".
Vice osservò bene Pasquinella e la trovò dimagrita col viso scavato, pallida e con le occhiaie. La ragazza era molto provata, sembrava un'altra. Lui le era molto affezionato, l'aveva vista crescere e voleva assolutamente accertarsi della causa del suo malessere.
"Pasquinella vi prego di scusarmi se mi permetto, vi trovo molto cambiata. Se c'è qualcosa o qualcuno che vi affligge potete dirlo a me, è come se parlaste con vostro padre… a quel lazzarone che se n'è lavato le mani!".
"Io vi ringrazio per il vostro interessamento, è un periodo che non mi sento molto bene. Ho sempre freddo, come se avessi la febbre".
"In tutto questo non è che c'entra il padrone…?"
"No, che dite! Sono io che non sono all'altezza della situazione, ultimamente ho perso un po' troppo le forze e non combino niente, il padrone si arrabbia ed ha ragione".