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"Volevo informarti
che tuo fratello Beppe non sta bene, se vuoi andare a trovarlo nel
pomeriggio sappi che hai il mio permesso. Il mio dovere è
dirtelo poi decidi tu!"
"Mio fratello di nuovo ammalato? Sempre lui, è proprio
sfortunato!"
"Pasquinella questa volta non è sfortuna, tuo fratello
è una testa calda e si mette sempre in certe situazioni.
Ieri sera è stato aggredito davanti alla fornace, dopo la
chiusura, da quattro uomini. L'hanno pestato a sangue, con un manganello,
lasciandolo a terra svenuto e facendogli capire
chi è
che comanda!"
<<Nonna, perché quelle persone pestarono Beppe? E chi
erano? Beppe di sicuro li avrà riconosciuti, li hanno arrestati?
>>
<<Si, lui sapeva chi erano, ma non poté fare niente.
Adesso ti spiego come funzionava la giustizia in quel periodo
>>
Nel 1924 in Italia ci furono le elezioni e si svolsero sotto la
pressione delle violenze fasciste, provocando da parte degli oppositori
denunce e contestazioni che furono esposte alla Camera da un deputato
socialista di nome Matteotti. Costui fu ucciso poco tempo dopo;
a quel punto l'ondata di sdegno degli italiani parve travolgere
il governo fascista, interessando anche i piccoli comuni come San
Giorgio, dove Beppe, appunto, militava in un gruppo antifascista.
Nel 1925 Benito Mussolini, capo del governo, sospese la libertà
costituzionale dando origine al regime dittatoriale. Durante la
dittatura fascista in ogni comune del regno d'Italia, in sostituzione
del sindaco veniva nominato, direttamente dal governo, il podestà
che comandava tutto e tutti, naturalmente con l'aiuto delle camicie
nere
proprio quelle che presero a manganellate Beppe.
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