60
    Capitolo VII
 
 
 

"Pasquinella - le disse - ti è piaciuto il regalo del padrone?"
"Un regalo? Io lo stavo per sotterrare. Pensavo ci fosse un diavolo dentro!"
"Si, un diavolo con le corna luccicanti!"
"E tu che ne sai?"
"Come che ne so? Prima di te l'ha fatto a me il regalo! Me lo ha portato a casa. Io ho saputo come ringraziarlo e lui se n'è andato soddisfatto".
Pasquinella incominciò a gridare forte, buttò la scatola a terra e dopo averla calpestata…
"Tu la devi finire di darmi consigli! Non voglio niente - urlò - voglio essere lasciata in pace, anzi sai che ti dico, un giorno di questi me ne andrò perché non voglio vedere più nessuno!"
"E vai, se conosci un posto migliore dove andare! Con una mano davanti e una dietro… vediamo chi ti prende. Se pensi di riacquistare l'onore, vai! Nessuno ti trattiene".
Pasquinella scoppiò a piangere si buttò a terra, strappando l'erba, per scaricare i nervi. Rosa si chinò e raccolse la scatola che si era aperta. Conteneva un paio di orecchini d'oro. Poi si avvicinò a Pasquinella e con un fazzoletto bagnato le pulì il viso sporco di terra, sangue e lacrime. Dopo che la ragazza si fu calmata, Rosa prese in mano il cesto del bucato e disse:
"Vieni, andiamo a raccogliere i panni! Stasera dobbiamo rientrare prima. Qua ci sono gli orecchini, che cosa ne vuoi fare?"
"Buttali! Non sono adatti a me, io non metterei mai queste cose… esagerate".
"Nessuno ti obbliga a metterli, li puoi tenere da parte, hanno sempre il loro valore".