"Pasquinella - le disse - ti
è piaciuto il regalo del padrone?"
"Un regalo? Io lo stavo per sotterrare. Pensavo ci fosse
un diavolo dentro!"
"Si, un diavolo con le corna luccicanti!"
"E tu che ne sai?"
"Come che ne so? Prima di te l'ha fatto a me il regalo! Me
lo ha portato a casa. Io ho saputo come ringraziarlo e lui se
n'è andato soddisfatto".
Pasquinella incominciò a gridare forte, buttò la
scatola a terra e dopo averla calpestata
"Tu la devi finire di darmi consigli! Non voglio niente -
urlò - voglio essere lasciata in pace, anzi sai che ti
dico, un giorno di questi me ne andrò perché non
voglio vedere più nessuno!"
"E vai, se conosci un posto migliore dove andare! Con una
mano davanti e una dietro
vediamo chi ti prende. Se pensi
di riacquistare l'onore, vai! Nessuno ti trattiene".
Pasquinella scoppiò a piangere si buttò a terra,
strappando l'erba, per scaricare i nervi. Rosa si chinò
e raccolse la scatola che si era aperta. Conteneva un paio di
orecchini d'oro. Poi si avvicinò a Pasquinella e con un
fazzoletto bagnato le pulì il viso sporco di terra, sangue
e lacrime. Dopo che la ragazza si fu calmata, Rosa prese in mano
il cesto del bucato e disse:
"Vieni, andiamo a raccogliere i panni! Stasera dobbiamo rientrare
prima. Qua ci sono gli orecchini, che cosa ne vuoi fare?"
"Buttali! Non sono adatti a me, io non metterei mai queste
cose
esagerate".
"Nessuno ti obbliga a metterli, li puoi tenere da parte,
hanno sempre il loro valore".