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             "Ti ho detto di 
              no!!!" Rosa non sapendo cosa fare, aprì la scatola per 
              sistemare gli orecchini e notò una scritta sotto il coperchio. 
              "Guarda, cosa c'è scritto qua Pasquinella?" 
              "E lo chiedi proprio a me? Non sei tu quella che sa leggere?" 
              "Pasquinella, non ti sopporto più! Io non ho mai detto 
              di saper leggere, so solo copiare la mia firma a stampatello". 
              "A me non interessa né ciò che ci sta scritto 
              né gli orecchini. Te li puoi pure tenere, visto che ci tieni 
              tanto alle cose di valore
" 
              Rosa richiuse la scatola e se la mise in tasca, Pasquinella piegò 
              l'ultimo canovaccio e lo mise nel cesto. Tutte e due si avviarono 
              lentamente verso il paese. Lungo la via Rosa cercava di organizzare 
              con la ragazza il lavoro per i giorni successivi. 
              "Pasquinella, domani ricordati che dobbiamo tirare il lino 
              fuori dalle vasche, è più di un mese che sta in ammollo 
              e rischia di andare in putrefazione. Per quando ritorna il padrone, 
              glielo dobbiamo far trovare completamente essiccato, pronto per 
              la battitura. Pasquinella era imbronciata, continuava a camminare 
              lentamente con il cesto sulla testa e senza rispondere. Rosa ebbe 
              uno scatto di nervi verso la ragazza: 
              "Pasquinella, tu la devi finire di tenere il broncio! Se provi 
              odio e rancore verso il padrone per quello che ti ha fatto non è 
              certo colpa mia, anzi mi dovresti ringraziare per quante volte ti 
              ho difesa e per quante altre volte mi sono fatta carico del tuo 
              lavoro per non lasciarti da sola con lui. Ma non capisci che io 
              mi trovo nella tua stessa situazione? Certo, con la differenza che 
              ho dieci anni più di te e, anche se ancora non ho imparato 
              a leggere, mi sento più intelligente e più furba, 
              cerco sempre di badare a me stessa. 
               
               
               
                
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