64
    Capitolo VII
 
 
 
"Perché è tardi, non lo vedi? I contadini sono già tutti passati davanti a noi e a quest'ora la gnura sarà preoccupata!"
"Non è vero! Tu corri perché sei arrabbiata con me! Ma non ti volevo offendere, io ti voglio bene e non voglio che ti succeda niente, per questo devi essere sincera. Se tu non gli dici la verità ad un uomo,
la prima notte di nozze quando se ne accorge…, o ti rimanda indietro o ti uccide. È la verità! Te lo giuro, questo me l'hanno detto delle persone anziane … che sanno".
Rosa, da persona matura, tranquillizzò la ragazza dicendole:
"Pasquinella, non prendere alla lettera tutto quello che ti ho detto, stai calma farò come tu dici!"
Erano l'una di notte di due giorni dopo, Rosa e Pasquinella si erano messe a letto da poco. Pasquinella recitava il rosario e Rosa si era addormentata. Di colpo il padrone spalancò la porta della stanza e si mise ad urlare:
"Che cosa fate nel letto? State dormendo?"
"Adesso non più! - rispose Rosa - visto che voi ci avete svegliate…"
"Smettila con questo scherzo del ca…! Stavo al circolo con gli amici e Vice, il colone, è venuto ad avvisarmi che nella casa di Ierapotamo ci sono stati i ladri. Lui passando ha notato la porta del granaio aperta, è andato a controllare e ha visto che manca quasi tutto, sono rovinato! La colpa è vostra, maledette! Soprattutto tua Rosa, non faccio altro che raccomandarti di stare attenta, di chiudere tutto prima di venir via…"
"Vi posso assicurare signore che era tutto a posto, ho controllato…"
"Che cosa hai controllato? Il tuo bustino, forse, come fai ogni sera per controllare se hai il punto vita a posto, lasciando così la porta aperta!