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    Capitolo VIII
 
 
 
La sera Pasquinella, ritornata un po' prima dalla campagna, si affrettò a mettere a posto il bucato e scese in cucina a preparare la cena. Davanti al camino spento se ne stava 'Ntoni su una sedia a dondolo. Sembrava dormire, sul tavolo una bottiglia di liquore a metà e due bicchieri sporchi,
segno che qualcuno era andato a trovarlo. La ragazza prese i bicchieri e piano piano li mise in un secchio con dell'acqua saponata stando attenta a non fare il minimo rumore per non disturbare. Quando fece per chiudere la porta dietro di sé e salire al piano di sopra …
"Pasquinella! Che c'è ? Cerchi di evitarmi? Hai forse la coda di paglia?"
Lei tornò indietro.
"No, signore, stavo andando di sopra per non disturbarvi… Sarei tornata dopo".
"Non devi dirmi niente? Come sono andate le faccende? E la tua amica… l'hai vista oggi? E dimmi, che consigli ti ha dato la fatalona, smidollata".
Pasquinella con una buona dose di coraggio, rispose:
"Don Antonio, parlate chiaro. Volete insinuare che quella sarebbe una poco di buono e che mi darebbe consigli sbagliati? Non sono una bambina e tanto meno una tonta come avete creduto fin'ora. La paura mi ha fatto compagnia da quando sono nata, ma ora che ho toccato il fondo spero di tornare a galla senza troppo timore. Per quanto riguarda i consigli, poi… li accetto solo dal mio cuscino. Sono stata io a chiederle un favore e lei mi ha aiutata senza interesse". 'Ntoni si alza, batte infuriato il pugno sul tavolo:
"Pasquinella, non ti sembra che stai togliendo un po' troppo la testa fuori dal sacco? Ricorda che se io non voglio, tu da questa casa non ti muovi. Sono quasi quindici anni che sei qui e poi… ti voglio anche bene, non puoi farmi questo.