Messina 1934
Era ormai un mese che Pasquinella
si trovava a servizio, fu un periodo di dura prova non solo per
il lavoro che doveva svolgere, ma perché aveva ancora difficoltà
a rispettare tutte quelle regole che le venivano imposte quotidianamente.
La signora si lamentava perché non sapeva servire a tavola,
perché era lenta a ritirarsi quando ricevevano visite,
risultando spesso invadente. Senza parlare del fatto che si affacciava
continuamente al balcone dimenticando, ovviamente, che era proibito.
Un giorno il Generale la chiamò a sé.
"Pasquinella devi ripetere dinnanzi a me le regole che una
cameriera deve rispettare, dalla prima all'ultima."
"A tavola devo servire a partire da sinistra, incominciando
dall'ospite che sta seduto alla vostra destra".
"No Pasquinella, ci sono cose più importanti che forse
tu hai sottovalutato. Ti rifaccio la domanda: come deve essere
un cameriera?"
"Si Signore, ho capito. Devo essere cieca, sorda e muta.
Appena sentirò bussare alla porta, prima di aprire agli
estranei, dovrò levare il grembiule a righe ed indossare
quello bianco assieme alla cuffietta. Dopo che avrò fatto
accomodare gli ospiti in salotto, dovrò prontamente ritirarmi
e non ripresentarmi per nessuna ragione. Se i signori avranno
bisogno di me, suoneranno il campanello".
"Dimentichi ancora qualcosa".