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    Capitolo IX
 
 
 
"Non devo affacciarmi al balcone, non devo uscire da sola, ma accompagnare i lor Signori, stando sempre dietro alla sua signora e dal lato destro, indossando sempre la divisa".
"Bene, spero tu abbia capito una volta per tutte".
"Si signore, ora con il vostro permesso avrei da fare in cucina".
"Vai, vai. Ah, un'altra cosa ancora. Questa è una cortesia che ti chiedo, non un ordine. Mia moglie è contenta per come tieni in ordine la casa, per come pulisci e per come lavi i piatti, le stoviglie e i panni. Però da quando sei arrivata tu, l'acqua nel serbatoio si consuma subito, perciò, usa meno sapone, così sprecherai meno acqua nel risciacquo, cerca di risparmiarla".
"Va bene, signore farò come voi dite. D'ora innanzi sciacquerò di meno".
<<Nonna, ma dopo che Pasquinella andò via cosa hanno fatto i suoi genitori? Si saranno dispiaciuti! Le avranno scritto qualche volta? Le avranno chiesto di ritornare a casa?"
Quando 'Ntoni li informò che aveva mandato Pasquinella a Messina, per crearsi un futuro, suo padre rispose che non voleva più vederla, né sentirla. Non voleva avere più a che fare con una figlia dalla testa dura. I rapporti tra Vincenzo ed il padrone rimasero buoni, come sempre, mentre il fratello Beppe litigò con entrambi. Portò via con sé Giuseppina, l'ultima sorella che era rimasta a casa, per paura che le avrebbero fatto fare la stessa fine, mandandola a servizio da 'Ntoni, e stavolta non se lo sarebbe perdonato.
Erano passati due anni e 'Ntoni non aveva preso nessun'altra con sé. A turno lo aiutavano le mogli dei coloni, ma era lui che mandava avanti tutto.