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Lei lo ignorò
e iniziò a raccontare a Vittoria e Caterina come aveva trascorso
la notte completamente al buio.
"
L'ho tenuto stretto stretto per sentirlo respirare,
meno male che non ha pianto
ho avuto veramente tanta paura".
'Ntoni si coprì il viso con le mani, era veramente pentito.
Subito dopo le disse:
"Non ti preoccupare! Ti prometto che non sarai più da
sola, oggi stesso cerco qualche famiglia che sia disposta a venire
ad abitare al piano di sotto. Nel monolocale c'è abbastanza
spazio, dovrò far costruire per loro solo il focolare. Terra
da coltivare ce n'è in abbondanza, così la finiamo
con la manodopera esterna, il denaro scarseggia ed io mi sentirò
più tranquillo così".
Non passò che una settimana e Pasquinella di compagnia ne
aveva fin troppa. Al piano di sotto, si era trasferita una giovane
coppia con sette figli piccoli. All'inizio 'Ntoni affidò
loro un piccolo pezzo di terra senza chiedere nulla in cambio, ma
dopo neanche un anno le cose cambiarono: il colone più giovane,
marito di Vittoria, perse la vita nel cantiere dove lavorava. Il
crollo di un muro lo travolse e sua moglie rimase da sola con i
tre bambini piccoli. Non potendo affrontare il lavoro dei campi
da sola decise di trasferirsi in paese e il suo posto da colone
lo prese la famiglia che abitava con Pasquinella.
Damiano cresceva benissimo e, anche se c'era la guerra, Ierapotamo
sembrava un'oasi di pace. Non mancava niente e Pasquinella si sentiva
finalmente realizzata. Non aveva paura di niente e di nessuno. Di
tanto in tanto 'Ntoni portava il figlio in paese per farlo vedere
agli amici, lo colmava di regali e poi lo riportava in campagna.
Compiuti sei anni, Damiano cominciò ad andare a scuola e
tutti i giorni si doveva recare a piedi in paese a frequentare la
prima elementare.
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