CivitasMed
Mostra-Convegno
della solidarietà e dell'economia civile
16-19 novembre 2006
Workshop: La guerra dentro
Laboratorio di teorie e pratiche politiche di mediazione
dei conflitti
venerdì 17 novembre 2006 ore 16,00
Cosenza - Cupole geodetiche
Sala convegni
Ovunque vi siano affari da lucrare, le mafie di tutto
il mondo si fanno prepotentemente avanti.
Ci sono settori antichi che quasi non ci scandalizzano più, come
il narcotraffico o la fitta rete di corruzioni che porta a truccare gli
appalti, a imporre tangenti e a prestare soldi a usura.
Ci sono settori nuovi, e talvolta più redditizi, che si vanno affermando
nell'attività mafiosa in tutto il mondo.
Secondo le più recenti ricerche dell'Organizzazione Mondiale dei
Migranti e di Antislavery International, la gestione dell'immigrazione
clandestina in tutto il mondo rende alle mafie tra i 7 e i 13 miliardi
di dollari l'anno.
Dopo i traffici di droga e armi è la terza voce del fatturato delle
organizzazioni criminali.
Questo è possibile solo grazie alle leggi che impediscono il libero
transito di esseri umani permettendo invece la libera circolazione delle
merci.
La rete dell'immigrazione clandestina è la stessa che rende le
persone che vi finiscono dentro schiave incondizionate della malavita.
Una vera e propria espropriazione della loro dignità, della loro
libertà di azione e di movimento.
La tratta, giustamente, è stata definita come un crimine contro
l'umanità.
Stiamo parlando di minori costretti all'abbruttimento, all'elemosina,
all'umiliazione, alla negazione della propria infanzia.
Ci riferiamo a ragazze schiavizzate dalla prostituzione in forme e modalità
che le rendono "merce umana".
Si tratta di lavoro forzato cui vengono sottoposti i cinesi che arrivano
in Italia dalle province dello Zhejiang e del Fujan dopo aver pagato da
10.000 a 20.000 dollari.
Giunti in Italia vengono letteralmente sequestrati fino a quando un loro
parente o un imprenditore cinese non si reca dagli sfruttatori e, pagando
il riscatto, si compra la persona.
Sarà quest'ultima, alla fine, mediante il suo lavoro a dover risarcire
il debito contratto.
Sono le forme di schiavitù del nostro secolo favorite dalle leggi
che tendono a garantire i privilegi di una minoranza degli abitanti del
pianeta.
Le mafie, intanto, ringraziano.
Tonio Dell'Olio responsabile
area internazionale di Libera, associazioni nomi
e numeri contro le mafie.
|
|
|